Corriere di Verona

Positivi in calo, Verona piange altri venti morti

Aprono nuovi punti tamponi a Bosco e a Marzana Poche bombole d’ossigeno, appello di Federfarma

- D.O.

Altra giornata nera per Verona: venti i morti positivi al Covid conteggiat­i negli ultimi due bollettini regionali. Ancora molto alto il numero dei positivi, ma in calo di circa il 20 per cento rispetto alla scorsa settimana. Due nuovi punti tamponi.

Nel giorno «più nero» della seconda ondata in tutta Italia, almeno per quanto riguarda le vittime da coronaviru­s, la provincia di Verona non fa eccezione: venti i morti positivi al Covid conteggiat­i negli ultimi due bollettini regionali, che confermano ancora una volta il territorio scaligere essere quello più colpito, almeno in numeri assoluti, dalla forza distruttri­ce del Covid 19. Certo, non tutti i decessi sono avvenuti ieri, ma il trend che vuole una mortalità quotidiana a «doppia cifra» è confermato da tempo. E potrebbe volerci ancora un po’ prima di vederlo scendere. Come già accaduto in primavera, infatti, il dato relativo alla mortalità è quello che si muove con maggior ritardo rispetto agli altri indicatori. Per quanto riguarda agli altri due, da una settimana questa parte si notano segnali incoraggia­nti, ma senza un’inversione di tendenza. Ieri, a Verona, sono risultati positivi 495 tamponi, dato ancora molto alto (e il più alto del Veneto: un quarto dei contagi sono in provincia), ma inferiore di circa il 20% ai giorni feriali della scorsa settimana. Gli attualment­e positivi raggiungon­o quota 14.111 (anche in questo caso è il numero più alto di tutta la Regione) e crescono anche i ricoverati: 579, 18 in più di ieri ma con un posto letto in terapia intensiva in meno.

Intanto, il Veronese si arricchisc­e di un punto tamponi in più, grazie ai medici di medilombar­da, cina generale di Bosco Chiesanuov­a: sarà disponibil­e nella sal riunioni dell’ambulatori­o di via Spiazzi, ogni medico (ce ne sono quattro) ne potrà effettuare sessanta.

A questo si aggiunge un’altra novità: l’orario «no-stop» attivato a Marzana, primo sperimenta­zione del genere in provincia. Da qualche giorno, chi è munito di impegnativ­a, può recarsi nell’ex ospedale della Valpantena anche di notta, benché la maggior parte del personale dedicato sia operativo in mattinata.

Anche a Verona, infine, è scattata la caccia alle bombole di ossigeno, uno dei dispositiv­i medici più introvabil­i in queste settimane. Tant’è che da Federfarma arriva l’appello alla restituzio­ne (o raccolta, se qualcuno dovesse averne a disposizon­e) di quelle vuote.

«La carenza in questo momento non è relativa all’ossigeno gassoso - spiega la presidente dell’associazio­ne dei farmacisti, Elena Vecchioni ma alle bombole vuote in giacenza nelle abitazioni, che devono essere velocement­e ricaricate ed è per questo che chiediamo con urgenza a tutti gli utenti di riportarle in farmacia. Si rischia altrimenti di interrompe­re nel breve periodo il corretto approvvigi­onamento per tutti i pazienti con difficoltà respirator­ie a cui si aggiungono i soggetti colpiti da Covid 19. In questo momento ci vuole massima attenzione e senso civico».

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