La crisi fa tornare gli alberghi a ore
Il momento il comparto turistico è dei più neri e così, hotel, ma anche Bed & Breakfast si stanno reinventando e alcuni diventano «alberghi a ore».
«Toccata e fuga» o «notte da leoni»? I nomi delle promo non lasciano dubbi, così come «gli extra». La rosa sul letto, la bottiglia di Prosecco, la formula pensata per «uomini e donne che desiderano dedicarsi momenti di relax, fuggire dal quotidiano senza dover preoccuparsi della propria privacy». Il momento per tutto il comparto turistico è dei più neri e così, alberghi, ma anche Bed & Breakfast si stanno reinventando. Questa proposta, ma è solo un esempio, arriva da un B&B di Arcole. Che, nel suo sito «istituzionale» ha ovviamente un nome e un’offerta assolutamente tradizionale. Dettagli omessi, nel secondo tipo di offerta, con un riposizionamento geografico: «Camere ad ore a pochi minuti da Vicenza». Per sicurezza, persino una provincia diversa, essendo la cittadina dell’Est Veronese proprio sul confine. Il target è evidente: coppie che, per un motivo o per l’altro, hanno bisogno di un luogo appartato tutto per loro, anche magari per poche ore. Tutto legale, naturalmente. Di più: tutto a rigore di Dpcm, perfino nella versione più recente e più rigorosa. Al telefono, i gestori confermano: «Sì offriamo anche questo tipo di servizio», ma preferiscono non entrare nei dettagli. Scelta dovuta alla crisi? Con tutta probabilità sì. I dati sono purtroppo impietosi. Fuori dalle zone strettamente balneari e montane, il settore alberghiero ha registrato cali di fatturato fino all’80%. Ma ad andare ancora peggio sono, per l’appunto, i B&B e le locazioni turistiche. Sia chiaro, la trovata della tariffa ad ore non è un’esclusiva di questi ultimi, la propongono anche degli alberghi del capoluogo, sia pure con un marketing meno esplicito. Non solo, nelle ultime settimane sono spuntati anche degli «aggretatori» che privilegiano proprio questo aspetto. In altre parole, motori di ricerca dedicati. Gli addetti ai lavori «non confermano né smentiscono». «La voce gira - afferma Rudy Milazzo, presidente dell’associazione B&B di Verona certamente, da quando sono state previste le Regioni “rosse”, con divieto di uscita dalla vicina Lombardia, nessuno ha visto più un cliente. Ma le uniche “riconversioni” che conosco sono quelle che offrono uno spazio tranquillo per chi può lavorare in smartworking». E proprio quest’ultima, in effetti, è un’offerta che circola molto in questi settimane. Soprattutto in assenza (almeno finora) di Covid Hotel: chi può e teme di contagiare la famiglia sceglie un «buen retiro» con connessione stabile. Gocce nel mare che, da sole, non fanno scomparire la crisi. «Siamo tutti in perdita afferma Edoardo Nestori, dell’associazione locatori turistici - e non siamo stati calcolati di striscio per quanto riguarda i ristori. Sulla carta, abbiamo gli stessi doveri delle altre strutture turistiche, ma non gli stessi diritti...».