A Cagliari l’Hellas acciaccato cerca il colpaccio e il pass
I gialloblù in Sardegna, in palio il quarto turno e l’Atalanta a gennaio: infermeria ancora piena con turnover obbligato. Più minuti per Veloso
Sono piuttosto lontani i tempi in cui la Coppa Italia era una finestra sui sogni. Nella compressione dei calendari del calcio, infatti, giocarci è diventato spesso sinonimo di «impiccio» di metà settimana, eccezion fatta per le fasi finali con il trofeo che si avvicina e che alletta.
Il Verona, incerottato e con mezza squadra fuori, non ha tuttavia neanche per l’anticamera del cervello l’idea di andare a fare passerella, oggi alla Sardegna Arena, con il Cagliari, nella gara valida per il quarto turno della competizione. In palio c’è un biglietto per gli ottavi e per l’eventuale sfida con l’Atalanta, in programma a gennaio. Continuare il viaggio è un pensiero che l’Hellas coltiva con pieno interesse, sebbene sia zavorrato da problemi che si sono ormai radicalizzati. Ossia, quelli legati agli infortuni che non smettono di mettere pressione sulla rosa gialloblù. Domenica, con il Sassuolo, si è bloccato per un guaio alla coscia sinistra pure Nikola Kalinic: per lui gli esami effettuati parlano di una lesione al bicipite femorale sinistro, ipotizzabili un paio di settimane di stop. E così si assottigliano ancor di più le opzioni disponibili per Ivan Juric. Che, comunque, con il Cagliari, avrebbe ruotato gli uomini, secondo necessità, a prescindere dalle assenze.
Si rivedrà in porta Ivor Pandur, che con il Venezia, nella gara di Coppa precedente, si è preso il proscenio, compiendo parate eclatanti e esaltandosi ai rigori. I suoi interventi hanno spinto il Verona fino alla partita di Cagliari, tocca di nuovo a lui. Juric considera di aumentare il minutaggio di Miguel Veloso, tornato in campo nell’ultimo tratto della partita con il Sassuolo e che deve carburare dopo essere rimasto fuori per poco meno di due mesi. Saranno tanti i ragazzi della Primavera che siederanno in panchina a Cagliari ma i più, tra di loro, sono già presenze stabili del gruppo di Juric. Chissà che non ci sia modo di proporre qualcuno dei baby dell’Hellas da titolare. Il favorito, in questo senso, è Destiny Udogie, che tra Milan e Sassuolo ha inanellato le prime due presenze tra i professionisti e ha mostrato di avere la personalità che serve per stare in gioco a determinati livelli. E se per Eddie Salcedo, in gol con il Venezia, si annuncia una maglia dal via, Juric considera chi schierare su quella corsia di destra che è sguarnita per i malanni muscolari di Davide Faraoni e Kevin Ruegg, e con Darko Lazovic fermato dalla positività al Covid-19.
Quel lato di campo è stato assegnato ad Antonin Barak contro il Sassuolo, in un inevitabile adattamento al ruolo, e resterà in emergenza (dato che di recuperi almeno a breve non se ne parla) pure sabato per la trasferta di Bergamo con l’Atalanta di Gian Piero Gasperini. La partita di questo pomeriggio consentirà a Juric di verificare se l’alternativa Barak sia da replicare in maniera continua fino a quando la situazione si sarà, per quanto possibile, normalizzata. Oppure se, al contrario, sia il caso di guardare in una diversa direzione (come l’ipotesi rappresentata da Ebrima Colley, oppure lo spostamento dalla linea di difesa di Mert Cetin). Sul volo charter per la Sardegna è salito, nel tardo pomeriggio di ieri, un Verona che è senza dubbio pieno di rattoppi ma che avrà il suo consueto coraggio.
In campo e fuori
In porta torna Pandur, per Kalinic una lesione al bicipite femorale: un paio di settimane out