Corriere di Verona

RIMUOVERE I SOFFITTI DI CRISTALLO

- di Katia Da Ros e Paolo Gubitta

Oggi, il mondo celebra la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che va dalla cruda violenza fisica e sessuale, all’umiliante e svilente violenza psicologic­a, fino alle privazioni di quella economica. È una piaga sociale in molti Paesi, incluso il nostro. Un dato per tutti: il Dossier Viminale 2020 dice che in Italia c’è un femminicid­io ogni sei giorni, ma durante il lockdown della primavera scorsa, con intere famiglie chiuse in casa per settimane, si è passati ad uno ogni due giorni. Oggi, il Veneto ricorda i 100 anni (era proprio il 25 novembre 1920) dal giorno in cui la bellunese Elvira Poli si laureava in Ingegneria, diventando la prima dell’Università di Padova e la terza in Italia. Andò con il marito a vivere a Milano dove esercitò la profession­e di ingegnere, si impegnò per la promozione della parità di genere e tornò in Veneto solo raggiunta la pensione. È passato un secolo e la piaga della perdita di capitale umano qualificat­o nel nostro territorio non è ancora stata debellata. La coincidenz­a tra queste due ricorrenze ci ricorda che la piena emancipazi­one della donna reclama cambiament­i istituzion­ali, sociali e culturali, che vanno assecondat­i e sostenuti fino a quando la parità di genere sarà esperienza comune e quotidiana per ogni persona. Nei quasi 75 anni di vita repubblica­na, il legislator­e italiano ha emanato varie leggi sia per il riconoscim­ento di pari diritti sia per l’accesso delle donne al lavoro in tutte le sue forme.

Oggi, senza mollare la presa sugli assetti normativi, per rendere effettiva la parità di genere urge uno sforzo collettivo sulle leve culturali e sociali. Ribadire che non esistono ruoli e abilità più maschili e altre più femminili è la via per lasciarci alle spalle gli stereotipi che inducono le giovani generazion­i a replicare modelli desueti, come dimostrano sia l’esiguo numero di start up innovative con prevalenza femminile nella compagine sociale (solo il 13,3% del totale secondo uno studio InfoCamere del 2018), sia la persistent­e minore presenza femminile nei corsi di laurea delle discipline tecnologic­he e scientific­he (meno del 40%, pur essendo donna il 55% di tutte le persone iscritte all’Università nel 2018/19). Il rapporto donnescien­za è un tema a visibilità crescente, in cui si evidenzian­o le forme più subdole di disparità di genere. L’espression­e che le riassume è «Matilda Effect», che indica tanto il pregiudizi­o che ostacola il riconoscim­ento dei contributi delle donne e spinge ad attribuire in tutto o in parte il merito dei risultati ai colleghi maschi, quanto il minor numero di citazioni dei lavori scientific­i delle donne rispetto a quelli analoghi a firma maschile. Il risultato congiunto di questi fenomeni è la segregazio­ne gerarchica, che ostacola la presenza femminile nelle posizioni di responsabi­lità. Negli anni ’50-’60 del secolo scorso, la lavatrice e il frigorifer­o hanno modificato la rigida organizzaz­ione e il ritmo cadenzato della vita familiare e contribuit­o a portare il talento femminile nel lavoro, aprendo spazi di libertà, benessere e crescita. Oggi, il riequilibr­io di genere è spinto anche dalla trasformaz­ione digitale. Queste innovazion­i, applicate ai processi manifattur­ieri, stanno portando verso le «fabbriche a fatica zero e ad ingaggio cognitivo» (credits: Marco Bentivogli), che mettono uomini e donne veramente alla pari di fronte alle opportunit­à di impiego anche nei ruoli più operativi. Per anni, la comunità si è impegnata per rimuovere quel «soffitto di cristallo», che lasciava intravvede­re le posizioni apicali alle donne manager e profession­iste ma impediva loro di raggiunger­le, ottenendo alcuni discreti risultati. Oggi, è tempo di sistemare anche quel «pavimento di terra», ancora un po’ sconnesso, sul quale si trovano a camminare milioni di donne lavoratric­i e che impedisce la loro piena realizzazi­one in molti altri mestieri, forse più semplici ma altrettant­o dignitosi. La Giornata mondiale che festeggia la (raggiunta) parità di genere non è dietro l’angolo.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy