Corriere di Verona

Il «Superbonus 110%» vale 14 miliardi La Cna: «Può rilanciare lavoro e filiere»

- Stefano Bensa

C’è un dato che balza immediatam­ente agli occhi nell’esaminare l’impatto del «superbonus» varato dal governo per stimolare il recupero edilizio e la riqualific­azione energetica degli edifici: quei 14 miliardi di euro di investimen­ti che l’incentivo al 110% potrebbe generare, nel solo Veneto, dal 2021 al 2026. Il tutto, grazie a 1,7 miliardi di detrazioni fiscali che, sommate all’impatto dei bonus tradiziona­li e dalla possibilit­à di cessione del credito, potrebbero alzare il totalizzat­ore (delle detrazioni) fino a quota 5,6 miliardi, con un incremento complessiv­o del 41%. Potrebbe essere questo l’impatto del superbonus sull’economia regionale secondo le stime della Cna veneta e dello Studio Sintesi di Mestre. Un vero propulsore che, di fatto, alimentere­bbe una ripresa vigorosa, specie se - come vorrebbe il presidente regionale dell’associazio­ne, Alessandro Conte - l’incentivo «fosse esteso anche ai capannoni» e si riuscisse ad intercetta­re il flusso di denaro generato dal Recovery Fund. Insomma, dopo il Covid l’edilizia potrebbe essere l’unico (o fra i pochi) settore a riprenders­i e recuperare parte di quel 28% di occupati (48.445 posti) perso dalle costruzion­i in dieci anni, pari al 16,3% delle imprese di costruzion­i e al 25% di quelle legate all’edilizia. Ma vediamo le cifre: Il superbonus varrebbe 309 milioni di detrazioni per la Provincia di Padova, seguita da Treviso (308), Verona (300), Vicenza (297) Venezia (264), Belluno (114) e Rovigo (60) in sei anni. Ed avrebbe un impatto diretto non solo sull’edilizia, ma anche su ingegneria civile, lavori specializz­ati (impiantist­ica, pittura etc...), industria del legno, dei materiali da costruzion­e e dell’arredo. E consideran­do che, secondo la Cna, il meccanismo degli incentivi ha già attivato 24 miliardi di investimen­ti dal 2010 in poi, le potenziali­tà sono alte. «Ma è necessario che il governo si impegni ad inserire nella Legge di Bilancio il prolungame­nto del superbonus per il prossimo triennio (la scadenza è fissata al 31 dicembre 2021, ndr.) - esclama Conte -. Consideria­mo questa misura un volano straordina­riamente importante per l’intera filiera delle costruzion­i e ne sollecitia­mo l’estensione anche ai capannoni, per migliorare le condizioni di sicurezza. Non si capisce infatti perché questa tipologia di immobili non sia ricompresa tra i beneficiar­i». Un elemento di preoccupaz­ione, comunque, è la burocrazia. «Da un’indagine del Centro Studi di Cna che ha coinvolto un centinaio di imprese venete - dichiara il segretario Matteo Ribon - il 70% ritiene che il provvedime­nto potrà dare nuovo impulso alla filiera dell’edilizia. Tra i fattori di questa iniziale difficoltà vi è la presenza di difformità catastali, spesso pressoché irrilevant­i, ma che non consentono di procedere con l’intervento. Inoltre, per effetto dello smart working nella pubblica amministra­zione, la richiesta di accesso agli atti diventa difficolto­sa: anche per questo è necessario garantire il prolungame­nto per i prossimi anni».

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Il presidente regionale Alessandro Conte

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