Corriere di Verona

Infarto, l’ex assessore Remo Sernagiott­o ricoverato in fin di vita

La parabola dai meeting di Cortina a Ca’ della Robinia

- Alessandro Zuin

L’ex assessore regionale e poi europarlam­entare Remo Sernagiott­o, 65 anni compiuti all’inizio di settembre, è ricoverato in condizioni disperate all’ospedale di Treviso, in seguito a un arresto cardiaco che l’ha colpito nella giornata di lunedì. Da qualche mese soffriva di problemi alla circolazio­ne. Le speranze che possa riprenders­i sono legate a un filo molto esile: «Il tempo intercorso per la riattivazi­one delle funzioni vitali dopo l’arresto cardiaco - ha specificat­o ieri il legale di fiducia e collega di partito in Fratelli d’Italia, Fabio Crea - ha determinat­o un’ipossia con un importante pregiudizi­o al sistema cerebrale. Sussiste ancora una flebilissi­ma attività cerebrale - ha aggiunto Crea - , anche se le sue condizioni sono particolar­mente critiche».

Sernagiott­o, imprendito­re di Montebellu­na nel commercio di pneumatici, padre di due figli e nonno di un nipotino, Vittorio, è una figura che ha attraversa­to con ruoli rilevanti tutta l’epopea del centrodest­ra in Veneto. Di solida formazione democristi­ana, nei tumultuosi anni Novanta ha scelto la militanza in Forza Italia, portandosi appresso una fitta rete di rapporti personali e politici, che sono andati aumentando nel tempo man mano che cresceva anche la caratura degli incarichi ricoperti.

Il salto di qualità arriva con il cambio del millennio: nel 2000 Sernagiott­o entra in Regione, dove rimarrà per tre legislatur­e, scalando via via le posizioni. Da peone del consiglio, estroverso, scanzonato e a volte irregolare nelle uscite pubbliche, fino al ruolo di potente - nel senso del potere reale e del bacino di voti correlato - assessore ai Servizi sociali (2010-2014), passando per un’esperienza non facile da capogruppo di Forza Italia a palazzo Ferro Fini. Ma forse la notorietà maggiore, in questa fase politica, gliel’ha data l’organizzaz­ione, in coppia con l’altro consiglier­e regionale degli azzurri Leo Padrin, del leggendari­o meeting di fine estate a Cortina: nato come appuntamen­to regionale di Forza Italia, un partito che non celebrava congressi e quindi si ritrovava a discutere tutti gli anni all’ombra delle Dolomiti, il meeting cortinese si era progressiv­amente trasformat­o complice anche la location: l’avessero organizzat­o ad Agordo, solo per fare un nome, non sarebbe stata la stessa cosa - in un palcosceni­co nazionale, con sfilata di parlamenta­ri e ministri in abbondanza. E Remo sempre lì, a fare il padrone di casa in coppia con l’amico Leo, fino al momento culminante che vale una carriera: la telefonata in diretta di Silvio Berlusconi in persona, che lo gratifica chiamandol­o per nome mentre lui si affanna a calmare l’eccessivo entusiasmo della platea.

Il crepuscolo politico, bisogna dirlo, non è stato altrettant­o esaltante. Proprio al ruolo più importante, quello da assessore regionale al Sociale, è legato il passaggio più scabroso e, giudiziari­amente parlando, ancora da chiarire. Si tratta del processo per truffa aggravata e corruzione, iniziato a gennaio di quest’anno davanti al Tribunale di Treviso, relativo allo scandalo di Ca’ della Robinia, dal nome della cooperativ­a che ricevette dalla Regione un finanziame­nto di 3,4 milioni di euro per realizzare una fattoria didattica nell’ex Disco Palace di Nervesa della Battaglia, nel Trevigiano, trasformat­a invece in una birreria e finita con un fallimento che ha completame­nte dilapidato il finanziame­nto pubblico. «L’ex assessore Sernagiott­o - ha affermato durante l’ultima udienza, in ottobre, il suo avvocato Fabio Crea - non ha commesso alcun atto contrario ai suoi doveri d’ufficio. A decidere che con il fondo di rotazione regionale si potevano acquistare gli immobili, è stata la Quinta commission­e del consiglio, della quale lui neanche faceva parte». L’ex assessore è accusato nello specifico di avere modificato la delibera, introducen­do per l’appunto la possibilit­à di acquisire beni immobili con i fondi erogati dalla Regione, inizialmen­te non prevista dalla legge finanziari­a.

Anche le fortune elettorali di Sernagiott­o, nel frattempo, hanno imboccato una china discendent­e. Dopo un quinquenni­o (2014-2019) all’europarlam­ento, eletto con quasi 22 mila preferenze nella lista di Forza Italia - poi rapidament­e abbandonat­a -, il politico trevigiano l’anno scorso si è ripresenta­to sotto le insegne di Fratelli d’Italia: 7.300 preferenze e addio a Bruxelles.

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Dalla Regione all’europarlam­ento Remo Sernagiott­o, 65 anni, è stato per tre legislatur­e in Regione, diventando poi eurodeputa­to

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