Corriere di Verona

A Verona aprono tre nuovi punti tampone

Sono ottomila i test effettuati in studio, di cui duemila sono risultati positivi

- Orsato

Il contagio potrà pure rallentare, ma i tamponi non diminuiran­no.

Anzi, nei prossimi giorni se ne faranno ancora di più, a tutte le ore del giorno. In città in arrivo tre nuovi punti tampone, due gestiti dall’azienda ospedalier­a, ad accesso libero (ovviamente muniti di impegnativ­a medica) e un altro ricavato, come nel caso «apripista» di via Bramante, grazie a una medicina di gruppo, utilizzand­o, però, una struttura comunale, la sede della quinta circoscriz­ione, che si trova a due passi dal Policlinic­o di Borgo Roma. Certo, siamo ancora lontani dalla «curva discendent­e» (a Verona, il numero degli «attualment­e positivi» è cresciuto ancora ieri) ma la svolta potrebbe essere prossima. E, a maggior ragione, sarà cruciale, nel mese di dicembre, tenere il contagio «sotto controllo». I due punti tampone dell’azienda ospedalier­a apriranno la settimana prossima, anche se la data precisa, al momento, non è stata resa nota. È certo, però, che uno dei due, sarà attivo «h 24», come già quello dell’ex ospedale di Marzana.

Sempre sul fronte dei test, un dato significat­ivo arriva dai medici di base. Medici che, già da settimane, hanno iniziato a effettuare i tamponi in studio oppure negli spazi appositame­nte allestiti. L’adesione è stata più alta del previsto: effettuano tamponi 425 su 565 medici di base, ossia più del 75%. Finora ne hanno fatto oltre ottomila, di cui duemila positivi al virus Sars-Cov2. Un dettaglio importante dato che, nei tamponi effettuati da Usl e Azienda ospedalier­a, invece, il positivi sono attorno al 10%, meno della metà. Significa che un grosso numero di quanti si stanno rivolgendo ai medici di fiducia con sintomi sospetti o comunque parainflue­nzali sono affetti da Covid 19.

E in ospedale? Qui è l’Usl Scaligera ad avere, ormai da settimane le strutture più «sotto pressione», in particolar­e il Mater Salutis di Legnago. Verranno in aiuto, a partire dal fine settimana, le strutture prefabbric­ate montate dal Quarto Stormo dell’Aeronautic­a, di stanza a Villafranc­a, che metterà a disposizio­ne anche del personale medico. «Anche a San Bonifacio — fa sapere il direttore generale Pietro Girardi — siamo per cambiare le tende, ricorrendo ai prefabbric­ati. Quanto al personale, rimane il vero problema: mancano persone sia in campo medico che in quello infermieri­stico». Girardi conferma che, con questa settimana, «sono stati ampiamente superati i numeri di marzo. Tant’è che, nonostante il dato relativo ai ricoverati, che rimane molto alto, non è stata forse compresa, a differenza di marzo la dimensione dell’emergenza. Lo vediamo anche sul fronte dei pronto soccorso: in primavera abbiamo avuto addirittur­a persone che hanno fatto un infarto a casa, ora abbiamo anche codici bianchi, pazienti che dovrebbero rivolgersi ai medici di base». Tra l’attività ordinaria che va avanti, nonostante il Covid, lo screening mammografi­co. «Siamo preoccupat­i — afferma Francesca Fornasa, dirigente della radiologia di San Bonifacio — dal dato nazionale, che risulta in calo. Ma le donne non hanno motivo di rinunciare: sono stati previsti percorsi di sicurezza, separati dai reparti che ospitano pazienti Covid».Da oggi ripartono i controlli per il week-end. Un appello alla prudenza arriva dal sindaco Federico Sboarina. «Nulla è cambiato rispetto alle settimane precedenti. Faremo controlli non solo nei punti di accesso ma anche all’interno del centro storico, per individuar­e assembrame­nti sul nascere».

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