Gli albergatori «Tavolo unico per gli eventi»
Albergatori, lettera aperta a Camera commercio, Fiera, Fondazione Arena e Catullo. La replica: sforzo comune
Un tavolo di concertazione, dal quale emergano scelte e percorsi condivisi. È quanto chiedono gli albergatori di veronesi in una lettera aperta inviata al presidente della Camera di Commercio, al sindaco, al presidente di Veronafiere e al presidente dell’aeroporto Catullo.
La richiesta
Sollecitato un coordinamento dal quale emergano scelte e percorsi condivisi
Un tavolo di concertazione, dal quale emergano scelte e percorsi condivisi. È quanto chiedono in una lettera aperta inviata al presidente della Camera di Commercio Giuseppe Riello, al sindaco Federico Sboarina in qualità di presidente della Fondazione Arena, al presidente di Veronafiere Maurizio Danese e al presidente dell’Aeroporto Valerio Catullo Paolo Arena, gli albergatori di veronesi.
La missiva porta la firma di Alessandro Tapparini, presidente della Cooperativa Albergatori Veronesi, e Giulio Cavara, presidente della Associazione Albergatori di Verona e Provincia. Dopo aver sottolineato le difficoltà contingenti in cui versa il settore alberghiero, e auspicato maggior condivisione nelle scelte attraverso un «ecosistema coordinato», Tapparini e Cavara lanciano il loro appello: «Offriamo pertanto la nostra immediata e completa disponibilità mettendoci sin d’ora a disposizione, con professionalità e spirito di squadra, per contribuire alla creazione di un coordinamento unico di tutti gli eventi, congressi, manifestazioni, concerti, opere che si terranno a Verona da qui al 2022. Il calendario che si va ridefinendo non può che essere provvisorio, ma proprio per questo, a maggior ragione, è necessario che il suo costante aggiornamento avvenga in modo coordinato e condiviso» si legge nella lettera.
Evidente, gli albergatori lamentino il fatto di non essere stati coinvolti nella stesura dei calendari degli eventi.
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata in una comunicazione a firma congiunta dai diretti interessati. Esprimendo apprezzamento alla proposta di collaborazione, Riello, Sboarina, Danese e Arena rimarcano come la ripartenza auspicata nel 2021 sia dipendente dall’andamento della pandemia e che le previsioni indichino un ritorno alla normalità non prima del 2024: «In questo quadro – scrivono -, chiunque operi su scala internazionale, è obbligato a tenere conto dei palinsesti che si stanno formando in Europa e nel mondo, a diverse velocità e con tempistiche rivoluzionate rispetto agli anni precedenti, cercando di salvaguardare il proprio business e la propria capacità di creare ricchezza e indotto anche e soprattutto per i territori di riferimento. Ed è con questa responsabilità – proseguono -, rivolta innanzitutto all’interesse dell’intera economia di Verona, che stiamo intessendo la strategia per il rilancio e le azioni che rendano concretamente raggiungibile la ripresa scaligera». Quindi, la precisazione: «Occorre lo sforzo di tutti gli attori locali sia per evitare di scivolare in miopi interpretazioni ed incorrere in errate conclusioni, che per avere un “ecosistema” coordinato e con un’unica missione, così come da voi stessi auspicato. Tutti prestando la propria disponibilità e professionalità, nel rispetto dei diversi ruoli che ciascuno riveste».
Si sottolinea infine «l’intenzione, mai venuta meno, di proseguire nel confronto e col coinvolgimento, mai interrotto, di tutti gli attori nelle proprie competenze». Tradotto: il dialogo c’è e rimane aperto.