Dopo-filobus, dialogo con Roma
Sboarina: «La lettera al ministero non contiene un nuovo progetto»
Il sindaco ha ribadito in consiglio comunale che leggendo la lettera da lui inviata a Roma è chiaro che «non si tratta di un nuovo progetto.
Procede il dialogo tra Palazzo Barbieri e il ministero dei Trasporti sul dopo-filobus. Il sindaco, Federico Sboarina, ha ribadito in consiglio comunale che leggendo la lettera da lui inviata a Roma (vedi Corriere di Verona di giovedì) è chiaro che «non si tratta di un nuovo progetto ma solo delle comunicazione ufficiale della rottura dei contratti con le imprese (per loro inadempimenti)». Il progetto per un nuovo mezzo di trasporto di massa rimane, e per questo Verona chiede la conferma del finanziamento governativo (85 milioni, ndr) ma «non si è venuti a discuterne in consiglio comunale – ha spiegato Sboarina - perché non c’è un nuovo progetto pronto: quando ci sarà, ne discuteremo sicuramente in aula». Già durante il lockdown di primavera il sindaco aveva spiegato che occorreva trovare una soluzione diversa dal filobus. Il primo incontro (via Internet) col ministro dei Trasporti, Paola De Micheli (collegata anche la deputata del Pd, Alessia Rotta) era stato il 3 giugno, e il 30 giudi gno se n’era discusso in consiglio comunale (dove il presidente di Amt, Barini, aveva ipotizzato l’uso di bus elettrici a ricarica rapida flash-charge a percorso in qualche modo «vincolato»). Il consiglio aveva impegnato Sboarina a riparlarne entro 3 mesi. Quel tempo non è bastato, ma Sboarina ha appunto spiegato che il dibattito si farà quando l’intesa si concretizzerà. Per adesso nessun nuovo piano, quindi, ma solo dialogo col ministero. Dall’opposizione, Bertucco tuona che «la vicenda si tinge ridicolo: sarà mia cura – aggiunge - segnalare al ministero la nota di Amt in cui l’azienda prede le distanze dal suo stesso progetto: dobbiamo concludere che l’atto fosse soltanto un pro-forma?».
Il Pd chiede «cosa significhino le dichiarazioni di Amt secondo cui il nuovo piano del filobus sarebbe funzionale solo a mantenere in vita il finanziamento pubblico ma altre sarebbero in realtà le finalità dell’azienda».