Fir, è legge l’anticipo fino al cento per cento Limiti di reddito, salvate cinquemila domande
(f.n.) Fondo indennizzo risparmiatori, è legge l’anticipo fino al 100%. Mentre, sul piano operativo, i ristori già pagati salgono a settemila per 16 milioni di euro e la Commissione tecnica salva cinquemila domande di rimborso forfettario. L’ingresso nel 2021 porta con sé, sui ristori ai soci azzerati delle ex popolari, una novità che si spera serva ad accelerare i rimborsi del 30% del prezzo con un tetto di centomila euro. Nella legge di Bilancio già approvata e pubblicata in Gazzetta ufficiale c’è anche l’emendamento del parlamentare dei Cinque Stelle, Raphael Raduzzi, che dà la possibilità alla Commissione tecnica del ministero dell’Economia, che vaglia le domande, di portare l’anticipo sul rimborso al 100%, dal 40% attuale.
Possibilità, non obbligo. E si dovrà vedere se la Commissione che vaglia le domande deciderà di sfruttarla. Ciò a fronte anche di quanto dichiarato dalla stessa Commissione, sul sito del Fir, a valle della seduta del 3 dicembre, di «auspicare una modifica normativa nel senso della previsione di una erogazione al 100% degli indennizzi, limitatamente al regime forfettario», lo schema semplificato di accesso per chi ha un reddito sotto i 35 mila euro o un patrimonio mobiliare sotto i centomila. L’indicazione della Commissione pare dunque andare nel segno della norma poi inserita nella Finanziaria. Pur se non manca chi getta acqua sul fuoco, sostenendo che la Commissione avrebbe potuto già fin dall’inizio pagare i rimborsi pieni, preferendo invece tenere una linea di maggior prudenza. «Meglio così che niente - sostiene il leader del Coordinamento don Torta, Andrea Arman -. Ma per accelerare i bonifici sarà decisivo passerà ad una
approvazione cumulativa delle domande in commissione».
In attesa di vedere se cambierà la soglia di rimborso, procede la marcia degli indennizzi. Da un lato, sul fronte del rendere più rapidi i bonifici, va registrato come siano scese da 60 a 50 mila in Consap, la società del Tesoro che gestisce domande e rimborsi, le richieste ferme in attesa di un’integrazione dei documenti; diecimila richieste dovrebbero passare quindi al vaglio finale della Commissione tecnica per il pagamento dell’anticipo. E in Consap stimano che entro marzo dovrebbe esser esaurita la fase d’invio ai risparmiatori delle richieste d’integrazione dei documenti; il che significa che, dati i due mesi per rispondere, entro maggio tutte le 120 mila richieste del canale semplificato saranno a posto e si potrà aprire la verifica sulle 19 mila domande oltre i tetti di reddito e patrimonio.
Sul fronte del forfettario, poi, va segnalato un altro passaggio decisivo pubblicato sul sito del Fir. Quello delle domande su cui le verifiche dei dati fiscali abbiano mostrato il superamento dei limiti di reddito o di patrimonio dichiarati. Ma queste domande non verranno rigettate, come vorrebbe la legge del Fir. Si procederà invece, in automatico, a verificare se sia rispettato l’altro parametro; se l’esito è positivo, la richiesta verrà mantenuta nel regime forfettario. Scelta che riguarda cinquemila domande in bilico. «Decisione rilevante - rileva il tributarista Loris Mazzon, che ha seguito le richieste per l’associazione Ezzelino - perché fissa il principio che si guarda alla sostanza e che per le domande con errori formali si cercano correzioni».
Verso i bonifici Pagati 16 milioni su settemila richieste Sbloccate diecimila in attesa di documenti