‘Ndrangheta, annullati gli arresti
«Difetto di motivazione»: la Cassazione accoglie i ricorsi di Miglioranzi e Vallone
«Difetto di motivazione». Le mani della ‘Ndrangheta su Verona: con tre diverse sentenze, la Cassazione ha disposto con tale motivazione l’annullamento di altrettante ordinanze d’arresto scattate l’estate scorsa nell’ambito della doppia inchiesta antimafia «Isola scaligera» e «Taurus». A beneficiarne sono Andrea Miglioranzi (a cui non è contestata l’aggravante mafiosa), e l’imprenditore Francesco Vallone, titolare del Centro Studi Fermi in Corso Porta Nuova.
«Difetto di motivazione». Le mani della ‘Ndrangheta su Verona: con tre diverse sentenze, la Cassazione ha disposto con tale motivazione l’annullamento (con rinvio al Riesame) di altrettante ordinanze d’arresto scattate l’estate scorsa nell’ambito della doppia inchiesta antimafia «Isola scaligera» e «Taurus».
A beneficiare delle decisioni adottate della Suprema Corte sono Andrea Miglioranzi (a cui non è contestata l’aggravante mafiosa), l’ex presidente di Amia tornato libero da un mese dai domiciliari per la scadenza dei termini di custodia, e l’imprenditore Francesco Vallone, titolare del Centro Studi Enrico Fermi in Corso Porta Nuova, sospettato invece di incarnare una figura di spicco nella «locale» malavitosa. I due erano stati arrestati per corruzione con il blitz del 4 giugno scorso nell’ambito dell’indagine «Isola Scaligera» , con cui la Procura distrettuale Antimafia di Venezia e le squadre mobili di Venezia e Verona smantellarono una costola locale affiliata ai clan mafiosi di Isola Capo Rizzuto, nel crotonese.
A luglio poi il solo Vallone era stato raggiunto da una seconda ordinanza d’arresto con la seconda operazione antimafia, denominata «Taurus», che svelò l’esistenza di «un sodalizio, appartenente alla ‘ndrangheta, costituito dalle famiglie Gerace, Albanese, Napoli e Versace, avente – come si leggeva nell’ordinanza emessa dal gip di Venezia – base operativa nella Provincia di Verona». Accogliendo i ricorsi difensivi, però,gli Ermellini hanno annullato le ordinanze con cui il 24 giugno e il 1 luglio scorsi i giudici della Libertà lagunare avevano rispettivamente deciso di confermare la custodia cautelare in carcere per l’imprenditore Vallone e ai domiciliari per Miglioranzi. «Si tratta di un’ennesima svolta positiva a detrimento delle ipotesi accusatorie» commenta con soddisfazione l’avvocato Nicola Galante, che difende l’ex presidente di Amia. Tutelato dai legali Giovanni Vecchio e Bruno Vallelunga, il gestore del Centro Fermi si è visto annullare dalla Cassazione anche la seconda ordinanza di custodia cautelare, quella nell’ambito dell’operazione «Tauros», condotta dalla Dda di Venezia: originario di Vibo Valentia, è indagato per tre episodi di riciclaggio – connesse a fatturazioni per operazioni inesistenti – ritenuti aggravati in quanto connessi al fine di agevolare la cosca Grande Aracri di Cutro. La Corte di Cassazione, tuttavia, accogliendo i rilievi difensivi ha annullato il provvedimento custodiale, disponendo un nuovo giudizio da parte del Riesame di Venezia.