Corriere di Verona

Studio dell’Ateneo di Padova: «Si rischiano nuovi no vax»

Intanto lo zoccolo duro prende di mira la pagina Facebook della Cisl, che lancia la campagna sul lavoro

- Roberta Polese

Più passa il tempo, più possibilit­à ci sono di veder aumentare le persone che rifiuteran­no di vaccinarsi. E’ la previsione che emerge dall’analisi sui fattori capaci di influenzar­e la scelta in merito condotta dal JDMLab-Judgment and Decision Making Laboratory, interno al Dipartimen­to di Psicologia dello Sviluppo e della Socializza­zione dell’Ateneo di Padova, insieme al Dipartimen­to di Studi umanistici dell’Università di Ferrara. I dati sono stati raccolti in tre periodi, corrispond­enti alle diverse fasi dell’emergenza coronaviru­s in Italia: prima del lockdown, cioè tra il 28 febbraio e l’8 marzo; durante il lockdown, dal 9 marzo al 9 maggio; e dopo il primo lockdown nazionale, dal 10 maggio al 28 giugno 2020.

Secondo la ricerca «Vaccine Hesitancy» (l’«esitazione vaccinale»), la paura del contagio fa sì che molte più persone siano propense a vaccinarsi, mentre più passa il tempo più ci si abitua alla convivenza con la malattia. E più si creano resistenze alla prevenzion­e, perché in fondo non ci si è mai ammalati o se è successo magari non si è stati troppo male. «Lo studio è stato condotto prima che arrivasse il vaccino — spiega la ricercatri­ce padovana Teresa Gavaruzzi — ma oggi dobbiamo fare i conti con nuove resistenze: c’è chi, complice un’informazio­ne approssima­tiva, ha paura. Ma c’è anche chi aspetta di vedere come staranno quelli che si sono vaccinati per primi, quindi qualcuno esitante oggi più avanti potrebbe essere più predispost­o». Insomma il coronaviru­s ha generato tenui forme di «No Vax» che col tempo potrebbero convertirs­i.

Il nocciolo dei «duri e puri» invece c’è e si fa sentire. No Vax e seguaci QAnon hanno gestito un attacco «troll» contro la pagina Facebook di Cisl Veneto e del segretario Gianfranco Refosco. Oltre 500 commenti denigrator­i e minacciosi sono comparsi dopo la pubblicazi­one sui Social di un video nel quale Refosco esponeva le iniziative che la Cisl ha programmat­o a sostegno della vaccinazio­ne antiCovid tra i lavoratori. Molti dei commenti arrivavano da account che portavano immagini di profilo attribuibi­li a gruppi di seguaci di QAnon ed affini. La Cisl è stata accusata di «neonazismo sanitario», di «crimini nei confronti dell’umanità» e con tanto minacce esplicite: «Norimberga 2 vi aspetta, non faremo prigionier­i». I post sono ora all’esame dei legali della Cisl, che chiede l’obbligator­ietà del siero anti-Covid, per eventuali querele per diffamazio­ne e altri reati. Una segnalazio­ne sarà inviata alla polizia postale.

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Il 27 dicembre scorso è partita in tutta Europa la vaccinazio­ne contro il Covid
La prevenzion­e Il 27 dicembre scorso è partita in tutta Europa la vaccinazio­ne contro il Covid

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