Studio dell’Ateneo di Padova: «Si rischiano nuovi no vax»
Intanto lo zoccolo duro prende di mira la pagina Facebook della Cisl, che lancia la campagna sul lavoro
Più passa il tempo, più possibilità ci sono di veder aumentare le persone che rifiuteranno di vaccinarsi. E’ la previsione che emerge dall’analisi sui fattori capaci di influenzare la scelta in merito condotta dal JDMLab-Judgment and Decision Making Laboratory, interno al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Ateneo di Padova, insieme al Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Ferrara. I dati sono stati raccolti in tre periodi, corrispondenti alle diverse fasi dell’emergenza coronavirus in Italia: prima del lockdown, cioè tra il 28 febbraio e l’8 marzo; durante il lockdown, dal 9 marzo al 9 maggio; e dopo il primo lockdown nazionale, dal 10 maggio al 28 giugno 2020.
Secondo la ricerca «Vaccine Hesitancy» (l’«esitazione vaccinale»), la paura del contagio fa sì che molte più persone siano propense a vaccinarsi, mentre più passa il tempo più ci si abitua alla convivenza con la malattia. E più si creano resistenze alla prevenzione, perché in fondo non ci si è mai ammalati o se è successo magari non si è stati troppo male. «Lo studio è stato condotto prima che arrivasse il vaccino — spiega la ricercatrice padovana Teresa Gavaruzzi — ma oggi dobbiamo fare i conti con nuove resistenze: c’è chi, complice un’informazione approssimativa, ha paura. Ma c’è anche chi aspetta di vedere come staranno quelli che si sono vaccinati per primi, quindi qualcuno esitante oggi più avanti potrebbe essere più predisposto». Insomma il coronavirus ha generato tenui forme di «No Vax» che col tempo potrebbero convertirsi.
Il nocciolo dei «duri e puri» invece c’è e si fa sentire. No Vax e seguaci QAnon hanno gestito un attacco «troll» contro la pagina Facebook di Cisl Veneto e del segretario Gianfranco Refosco. Oltre 500 commenti denigratori e minacciosi sono comparsi dopo la pubblicazione sui Social di un video nel quale Refosco esponeva le iniziative che la Cisl ha programmato a sostegno della vaccinazione antiCovid tra i lavoratori. Molti dei commenti arrivavano da account che portavano immagini di profilo attribuibili a gruppi di seguaci di QAnon ed affini. La Cisl è stata accusata di «neonazismo sanitario», di «crimini nei confronti dell’umanità» e con tanto minacce esplicite: «Norimberga 2 vi aspetta, non faremo prigionieri». I post sono ora all’esame dei legali della Cisl, che chiede l’obbligatorietà del siero anti-Covid, per eventuali querele per diffamazione e altri reati. Una segnalazione sarà inviata alla polizia postale.