Chievo ad Ascoli, caccia al bottino pieno
Serie B, trasferta in casa dell’ultima in classifica. Aglietti: «Non sottovalutare l’avversario»
Altra immersione nei bassifondi. Cioè in quel labirinto da cui, fin qui, il Chievo è sempre uscito bene. L’Ascoli è fanalino di B. Sopra i marchigiani girano Entella, Reggiana, Pescara, Cosenza, Reggina, Cremonese, Brescia. È il microcosmo delle cosiddette piccole. Ecco: il Chievo, contro quelle taglie «small», ha raccolto in sette gare diciannove punti sui ventuno a disposizione, invertendo quel trend della scorsa stagione che lo vedeva più a suo agio con le big. Insomma ha saputo, il club della Diga, imporre quella superiorità tecnica di cui la classifica a volte si fa specchio. Sul Del Duca pende un gap nitido: 28 punti il Chievo — che mercoledì chiuderà il girone d’andata recuperando il derby col Cittadella — 13 invece i bianconedei ri. Il Chievo nel G8 cadetto, settimo posto, striscia utile di otto partite (quattro vinte e quattro pari), l’Ascoli incatenato all’ultima posizione: due mondi. «Ma l’Ascoli avrà una gran voglia, sul mercato s’è rinforzato tantissimo, sarà fondamentale approcciarla bene», allerta Aglietti.
L’Ascoli è al terzo allenatore. La stagione era cominciata con Valerio Bertotto, a fine novembre Delio Rossi, poi dopo un gettone in 6 partite ecco Sottil. Ex difensore di A e B tra anni Novanta e prima metà Duemila, per Sottil i primi passi da allenatore cadetto a Pescara la scorsa stagione: subentro nel finale a Legrottaglie, salvezza ai playout ma niente riconferma. «Detto che col Cittadella non meritavamo di perdere ora pensiamo al Chievo perché abbiamo le caratteristiche adatte a fargli male», diceva ieri il tecnico piemontese, lui che in quattro gare ha grattato due vittorie, un pari e il ko di misura proprio in casa del Citta, seconda forza del torneo. Sul piatto di Sottil l’Ascoli ha appena messo cinque rinforzi: i laterali Pinna e D’Orazio, davanti Stoian, Simeri e Bidaoui, e sebbene sia abituato agli inserimenti graduali qualcuno di loro Sottil potrebbe già sguainarlo. Ben più navigato al mare di serie B, Aglietti sa che Ascoli è uno snodo fondamentale. Tra il Del Duca e il Cittadella il Chievo raggiungerà tutte le altre per numero di partite disputate, e a quel punto la sua posizione parlerà chiaro: fare punti, dentro questi 180 minuti, vorrebbe dire farsi un po’ più largo ai piani alti. «Per noi portare a casa una vittoria sarebbe molto importante», conferma logicamente Aglietti. Sulle scelte di Aglio pende sempre il turnover, perché il Chievo sta per chiudere un periodo d’impegni ogni tre-quattro giorni e le energie vanno pesate. Gigliotti può sostituire Rigione o Leverbe dietro, Obi torna dal 1’ nel fulcro del gioco, davanti è sempre dura decifrare perché almeno un interprete è sempre cambiato nelle ultime nove gare. Rifletteva Aglietti: «Ai miei chiedo di tenersi stretto il desiderio di fare la partita cercando di togliersi certi passaggi a vuoto: non è facile ma dobbiamo crescere per continuità dentro le partite».
In campo
Gigliotti può sostituire Rigione o Leverbe, Obi torna nel fulcro del gioco dal primo minuto