Corriere di Verona

Blocco austriaco Ad Aquardens centinaia di test

La Lega si muove a Bruxelles. Borchia: situazione intollerab­ile. I trasportat­ori: sgradevole sapore pre Ue

- di Lillo Aldegheri

Ancora code, tensioni e proteste per il caos creato al Brennero dalle improvvise decisioni dell’Austria che vuole il test negativo per entrare. A Verona (diventata la zona di filtro per i Tir diretti a nord) la situazione è andata via via migliorand­o, ancora con code in autostrada tra Verona Nord e Affi ma con il ritorno alla quasi-normalità all’esterno.

Ancora code, tensioni e proteste per il caos creato al Brennero dalle improvvise decisioni dell’Austria. Dichiarand­o il Tirolo «zona ad altissimo rischio Covid» Vienna ha infatti vietato il transito agli autotraspo­rtatori sprovvisti di documentaz­ione rilasciata entro le precedenti 48 ore che ne attesti la negatività al Covid-19.A Verona (diventata la zona di filtro per i Tir diretti a nord) la situazione è andata via via migliorand­o, ancora con code in autostrada tra Verona Nord e Affi ma con il ritorno alla quasi-normalità all’esterno.

Dove invece si è continuato a registrare un afflusso enorme è stato presso il centro Aquardens di Pescantina, che da lunedì si è messo a disposizio­ne per effettuare i tamponi ai guidatori: ieri ne sono stati effettuati oltre 400 tamponi, uno solo con esito positivo (lunedì, su oltre 300 controlli non ce n’era stato alcuno).

Ulteriori problemi sono però nati, ieri, dopo che l’Austria aveva specificat­o che il certificat­o di negatività dev’essere redatto in lingua tedesca o inglese. All’Aquardens quella regola viene rispettata, ma in altri puntitampo­ne non è sempre così, il che crea problemi in più. L’ad di Aquardens, Flavio Zuliani, ha inoltre spiegato che il centro resta disponibil­e anche nella giornata di oggi,

ma poi dovrà chiudere i battenti.

A Bruxelles, l’europarlam­entare della Lega, Paolo Borchia, ha presentato in commission­e Trasporti una richiesta per il ritiro immediato delle misure unilateral­i da parte dell’Austria, «proponendo – spiega Borchia una soluzione congiunta a livello Ue con il coinvolgim­ento di Italia, Austria, Germania, Commission­e ed enti locali perché questa situazione non è tollerabil­e: se facciamo

parte dell’Unione Europea, le stesse regole devono valere per tutti».

Altre proteste piovono dalle associazio­ni di categoria. «Una nuova ondata di misure restrittiv­e unilateral­i si sta diffondend­o nell’Ue» accusa Julio Villaescus­a, presidente dell’associazio­ne europea dei trasportat­ori. «I valichi che immettono nel Tirolo austriaco sono strategici per l’economia europea e questi nuovi controlli alle frontiere hanno uno sgradevole sapore

pre-Unione Europea» aggiunge Paolo Brandeller­o, di Confartigi­anato Trasporti Verona.E Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigi­anato Imprese ricorda che «il Brennero è il primo valico alpino per trasporto di merci su strada e vi transita un quinto del made in Italy manifattur­iero, pari al 5,1% del Pil: non è quindi un semplice problema di viabilità».

Tornando al mondo politico, Alberto Bozza, consiglier­e regionale di Forza Ita

lia, protesta perché «non è ammissibil­e che in Paesi dell’Ue si disattenda­no unilateral­mente i trattati sulla libera circolazio­ne delle merci». Bozza poi plaude «gli autotraspo­rtatori che attraverso la Fai di Verona si stanno auto-organizzan­do con test rapidi nel piazzale di Verona Mercato, coinvolgen­do il Consorzio Zai e il Quadrante a cui hanno chiesto aiuto».

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 ??  ?? Secondo giorno I controlli della polizia stradale e,a destra, i camionisti in attesa di fare il tampone ad Aquardens (Foto Sartori)
Secondo giorno I controlli della polizia stradale e,a destra, i camionisti in attesa di fare il tampone ad Aquardens (Foto Sartori)
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