Il boom del risparmio nella pandemia traina i risultati di Solidarietà veneto
Versamenti di 200 milioni e seimila nuovi iscritti, altri mille a inizio 2021: l’anno nero si rivela d’oro
Il boom del risparmio nei tempi della pandemia traina Solidarietà Veneto. Aumenti di patrimonio di 200 milioni di euro in un anno, dovuti ad un livello di versamenti record; e 15 milioni di contributi volontari solo negli ultimi due mesi 2020. Con seimila nuovi iscritti lo scorso anno e la prospettiva di mille in più già nei primi due mesi 2021. Non c’è solo il paradosso dell’abnorme aumento delle giacenze sui conti correnti, indotto dal risparmio triplicato, tra le incertezze sulle entrate delle famiglie e sulle destinazioni d’investimento. Lo si vede ad esempio nel caso del fondo pensionistico complementare territoriale, che oltre ad aver ottenuto nel 2020 rendimenti oltre le attese sull’onda della ripresa dei mercati finanziari nella seconda metà dell’anno, ha sfruttato positivamente l’onda, rivelandosi come una destinazione sicura verso cui indirizzare i propri risparmi.
Lo si vede nei risultati, ben al di sopra di quelli del settore. «Se ce lo avessero pronosticato lo scorso marzo, con il lockdown e i ribassi borsistici vicini al 40% non ci avremmo creduto - riassume Domenico Noviello, il dirigente Eni dallo scorso luglio presidente di Solidarietà Veneto -. Invece al giro di boa del nuovo anno ci troviamo con più adesioni, patrimonio in forte crescita e rendimenti record. In un anno terribile, il fondo è andato bene come non mai. Merito delle scelte dei gestori e di una regione che crede nel risparmio; in cui una struttura vicina agli iscritti e alle loro necessità può fare la differenza».
I dati parlano di iscritti saliti a quota 110 mila, mentre il patrimonio gestito supera gli 1,6 miliardi di euro. L’incremento è del 6,4% sugli iscritti e del 5,8% sulle contribuzioni, ben davanti ai fondi aperti (+4,9% e +5,9%) e il doppio rispetto ai fondi negoziali (+3,2% e +2,9%). I rendimenti nei comparti di gestione nel 2020, con un Tfr all’Inps o in azienda che ha reso l’1,25%, vanno dal +2,5% del garantito-Tfr e +2,11% del prudente, al +4,4% del reddito, al +9,4% del dinamico. Sulla variazione di patrimonio, Solidarietà Veneto registra un +13,3%, rispetto al +11% dei fondi pensione aperti, del +10% rispetto ai Pip assicurativi, del +7,5% dei fondi pensione negoziali.
Da ultimo i dati d’iscrizione per provincia, con gli oltre 27 mila a Vicenza (un quarto del totale), i 25 mila di Treviso (22%), che staccano i 18 mila di Padova, i 13 mila di Venezia (12%), gli 11 mila di Belluno (10%), i 9.500 di Verona (9%) e quattromila di Rovigo (4%). Mentre le aziende associate crescono di 597 nel 2020 (+8%), portando il totale a 8.211, per il 57% di Confindustria e il 30% dell’artigianato.
Risultati, sul fronte della gestione degli iscritti, frutto di un lavoro ritarato in corsa. Partito a marzo con la necessità di rispondere ai timori di fronte al mondo che si rinchiudeva e ai mercati finanziari in caduta, con i relativi rischi di riscatto. «Abbiamo reagito rapidamente - spiega il direttore, Paolo Stefan -. L’abbiamo fatto sul territorio ma anche lanciando gli sportelli on-line, soluzione che ha preso piede e a cui i nostri iscritti non hanno più rinunciato, e i webinar, coinvolgendo sindacati e uffici personale delle imprese; e discutendo con gli iscritti i singoli piani previdenziali, rispetto alla propensione al rischio più corretta».
Dunque la crisi è stata anche un’opportunità, sul fronte della previdenza complementare. «Una molla in più di riflessione», dice Noviello. «La base è stata il manifatturiero che ha tenuto e ha potuto lavorare. E il vantaggio fiscale sui versamenti è sempre un aiuto», spiega Stefan. In una situazione rivelatasi diversa, rispetto alla crisi finanziaria del 2009: «Duecento milioni di patrimonio in più, prodotti dai versamenti, sono un record per Solidarietà Veneto. Tutti si attendevano che la crisi avrebbe prodotto un esito contrario». Cioé versamenti in riduzione e richieste di fondi. Invece la spinta a risparmiare, dove le entrate si sono i mantenute, in un quadro di incertezza, ha spinto iscrizioni e versamenti. Anche, per esempio, con l’aumento dei figli iscritti, giunti a tremila, con 500 iscritti in più nel 2020.
Da ultimo gli investimenti territoriali di Solidarietà Veneto: «Sono ormai 60 i milioni di euro investiti in bond locali, come le emissioni degli Hydrobond di 12 aziende idriche venete, giunta alla terza edizione», sostiene Noviello; o come la maxi-obbligazione di Cav per ripagare il Passante, a cui pure Solidarietà Veneto aveva partecipato. A cui si sono aggiunti 30 milioni da investire nel capitale delle Pmi, per un conto finale vicino ai 90 milioni di euro. «Nel 2018 eravamo partiti con la prospettiva di investire fino al 20% del patrimonio in strumenti alternativi - conclude il direttore Stefan -. Un percorso necessariamente fermato con il Covid, che ha reso più difficile interpretare la prospettiva degli investimenti su infrastrutture e immobiliare. Riflessioni da integrare ora con gli sviluppi sugli investimenti spinti dal Recovery Fund».
Noviello Patrimonio in crescita e risultati record
Stefan Reazione rapida con gli sportelli on-line