Amazon: «Gli obiettivi di consegna sono realistici»
(r.p.) «I salari dei lavoratori Amazon sono competitivi. Durante il primo lockdown di marzo e aprile hanno ricevuto un contributo di 500 euro una tantum, 300 sono stati riconosciuti nella busta paga di dicembre». Il gigante dell’e-commerce non ci sta a farsi rovinare la reputazione dai driver del magazzino di Padova, che l’altro ieri per la prima volta hanno scioperato per protesta contro algoritmi e «rotte» predisposte da computer che sarebbero, a loro dire, troppo pesanti. Amazon ieri ha diffuso un comunicato: «I fornitori di servizi di consegna sono innanzitutto nostri partner, e noi lavoriamo insieme a loro per definire obiettivi realistici che non mettano sotto pressione loro e i loro dipendenti. Utilizziamo una tecnologia che considera molteplici aspetti per determinare la quantità di pacchi che un autista può consegnare in sicurezza durante il suo turno di lavoro – spiega ancora la nota -. Gli autisti sono assunti dai fornitori di servizi di consegna tramite il contratto nazionale trasporti e percepiscono salari competitivi».
Uno dei punti finiti nel mirino degli addetti alla consegna padovani che con la Cgil hanno indetto lo sciopero sono anche le insufficienti misure di prevenzione contro il Covid 19. Ma anche su questo punto Amazon risponde: «Abbiamo lavorato a stretto contatto con le autorità locali per rispondere efficacemente all’emergenza – continua la nota -. Abbiamo introdotto misure preventive in tutti i nostri centri logistici: abbiamo aumentato le operazioni di pulizia dei siti, rivisto oltre 150 processi per portare la distanza minima a due metri e chiesto ai corrieri di restare a distanza in consegna, eliminando la firma di avvenuta ricezione del pacco».