Chievo-Monza, un big match da vertigini Al Bentegodi faccia a faccia tra seconde
Sabato scontro diretto. L’ex Folli: «Loro dietro non impeccabili. Va lavorata bene»
Golia, forse, ha anche un punto debole. «Il Monza visto con il Pisa? Qualche lacuna dietro... Farsi trovare scoperti così in contropiede, due volte, non è un segnale positivo. Se Aglietti la lavora bene può portarla anche a casa».
Chiedi a Beppe Folli, storica punta clivense fra il 1987 e il 1990, e ti risponderà che quella è una chiave, possibile, della partitissima di sabato. Perché senza palla, ultimamente, quelli di Brocchi non sono così puliti e tantomeno a tenuta stagna. I due graffi del Pisa, venerdì scorso, ricordano quello dell’Empoli, undici giorni fa, quando il Monza si fece infilare, ancora, su un pressing sbagliato. Dettagli? È normale, a quattro giorni dal big-match di serie B, cercare una macchia nell’elegante tessuto che veste i brianzoli della coppia Galliani-Berlusconi. «Il Monza ha speso, il Chievo ha costruito con un budget decisamente minore, di fatto sono due squadre molto quadrate e dalle statistiche simili», riflette Folli. Stessi punti e posizione, il secondo posto a quota 39 con il Cittadella. Il Chievo segna 30 gol contro i 32 del Monza. Quanto a passivo è parità piena, 19 reti incassate. Vinse il Chievo all’andata: un 2-1 con doppio Djordjevic, ma era un Monza che doveva trovarsi, e che non era ancora passato per il rabbocco invernale: Diaw, Scozzarella, Ricci. Innesti da serie A, aspettando sempre che Mario Balotelli arrivi al top della condizione o almeno lì vicino.
Domanda legittima, a questo punto: è l’assaggio di un futuro testa a testa?
Di certo il Cies, organizzazione di ricerca e analisi sportiva sul calcio europeo, ha appena stilato una previsione sulla classifica finale secondo un modello statistico che mischia molti parametri, dai tiri in porta al possesso palla ai passaggi riusciti, sia in chiave offensiva che difensiva. Risultato, il Monza chiuderebbe primo a 73 punti e il Chievo quinto a 62. La realtà, secondo Folli, è che «come sempre sarà la condizione fisica a decidere le sorti: l’anno scorso il Chievo arrivò al finale cotto, quest’anno ha la panchina più lunga». Al netto delle proiezioni ora bussa il Monza, che perdendo col Pisa ha interrotto una striscia di nove risultati utili: quella del Chievo, prima di Brescia, durava da 13 gare, e anche questo dà un’idea del peso delle duellanti, sabato alle 16, al Bentegodi.