«Iaa», vaccinati due membri del cda «Non è previsto», «Era necessario»
Il vicepresidente Mascanzoni: «Devo eseguire ispezioni alle strutture»
Sono state le prime realtà a essere vaccinate. Gli ospiti già da gennaio, i dipendenti nei mesi successivi. E i benefici si sono visti: azzeramento dei decessi e, più tardi, anche dei casi di positività. In un caso, però, la vaccinazione ha lasciato uno strascico polemico, e non per la presenza di operatori no-vax. Semmai per la «fretta» che avrebbe avuto qualcuno di vaccinarsi.
È quello dell’Istituto Assistenza Anziani, il grande ente cittadino sotto i riflettori da anni per i dissidi interni e per la lotta, finita a carte bollate, tra la dirigenza, tre sindacati e alcuni lavoratori L’ultimo «veleno» prende la forma di una voce che gira insistentemente da tempo: tra le persone vaccinate, anche due dei cinque componenti del Consiglio di amministrazione che, in quanto non dipendenti, non ne avrebbero avuto il diritto. Voce che, però, si rivela fondata, con conferme che arrivano da ambienti sanitari. Le vaccinazioni sono avvenute il primo aprile, «in sede».
Tra i vaccinati, anche Luca Mascanzoni, imprenditore e già consigliere della seconda circoscrizione, che ricopre l’incarico di vicepresidente. Quindi il consigliere Ugo Piccoli, già presidente del consiglio comunale a Bussolengo. I diretti interessati, contattati, danno la loro versione dei fatti. «In qualità di vicepresidente — spiega il vicepresidente Mascanzoni — devo eseguire ispezioni alle strutture e, da non vaccinato metterei a rischio gli ospiti».
Stessa linea per il consigliere Piccoli: «Ho 74 anni — spiega — e non ho mai, per mia fortuna, avuto il Covid. Capita spesso che, per il mio ruolo, entri nelle case di riposo dell’istituto. È anche una questione di rispetto verso gli utenti». In ogni caso, il caso rischia di far discutere, perché, come confermano anche ambienti dell’Usl, non è previsto che i membri del Cda, non dipendenti delle strutture, vengano vaccinati in questa fase. A meno che, naturalmente, non figurino negli elenchi per altri motivi, dalla professione a una situazione di fragilità sanitaria. In ogni caso, entrambi i consiglieri dell’Iaa sono stati vaccinati in struttura, dunque senza ricorrere alla prenotazione online, che avrebbe portato, eventualmente, alla vaccinazione in uno dei punti vaccinali gestiti da Usl e Azienda ospedaliera, come è avvenuto per i docenti e per le classi d’età previste dal piano (e, al momento sono la gran parte dei settantenni è ancora in lista d’attesa). Della questione è informato anche il presidente dell’ente, Alessandro Cappiotti. «La scelta è stata libera — sottolinea — ma confermo che tutti i consiglieri svolgono regolarmente ispezioni nelle sedi dell’istituto e comunque sono stati vaccinati nell’ultimo giorno della campagna». Il tutto emerge mentre prosegue in tribunale la battaglia per la richiesta nei confronti di molti dipendenti, di parte delle buste paga percepite negli anni, a causa della mancanza di un contratto di secondo livello. L’ultima udienza questa settimana.
Il consigliere Piccoli
È anche una questione di rispetto verso gli utenti