Corriere di Verona

Variante Delta aumentano i casi «Vaccinati al sicuro»

Cresce il cluster di Isamar. Secondo ricovero

- N. Moro

«Contro la variante Delta la soluzione è vaccinarsi, dopo la seconda dose la protezione ar- riva all’88%». Così Vincenzo Baldo, presidente per il Trive- neto della Società italiana d’Igiene. Cresce il cluster di Isamar, ieri 200 test. Secondo ricovero.

C’è un altro paziente ricoverato per la variante Delta (indiana) del Covid-19, nel Veneto. Dopo la signora di 49 anni monitorata in Terapia intensiva a Padova, ieri l’ospedale di Mestre ha accolto un uomo al rientro dall’estremo Oriente insieme a un familiare, anche lui contagiato ma in forma più leggera e quindi seguito a casa. Intanto si allarga il cluster, sempre di variante Delta, esploso al campeggio Isamar di Isola Verde tra ragazzini e animatori partecipan­ti al camp rugby tenuto dall’ex petrarchin­o Mauro Bergamasco: i contagi ora sono 16. Ai dieci bambini e due adulti delle province di Padova, Treviso, Vicenza e agli altri due «grandi» provenient­i da Lazio e Liguria, si aggiunge la mamma di uno dei bambini, però asintomati­ca, perché vaccinata con due dosi di Moderna, e un villeggian­te.

«Il caso indice, un ragazzino padovano di 10 anni, è stato sottoposto a tampone il 24 giugno al Covid Point dell’Usl di Chioggia per cefalea — comunica la Regione —. Riscontrat­a la positività, i medici Usca di Chioggia hanno effettuato il tampone molecolare a 21 tra compagni di squadra, allenatori, animatori e ospiti del Camping. Altri 17 villeggian­ti si sono presentati al Drive-in dell’Usl Serenissim­a e ulteriori 11 hanno affrontato il test nelle rispettive Usl. Per tutti i tamponi positivi rilevati dalle Usl Serenissim­a e Euganea è stato chiesto il sequenziam­ento. Il primo caso con variante Delta, un bimbo di 10 anni di Padova, è emerso il 29 giugno». Altri 9 casi sono stati confermati dall’Istituto Zooprofila­ttico delle Venezie, che ora sta tipizzando i campioni del resto dei contagiati. Benché il camp rugby si svolga separatame­nte rispetto al resto della comunità di Isamar, con accessi dedicati a piscina, docce e alloggi, la Regione ha deciso di contenere subito il focolaio, inviando in loco l’ambulatori­o mobile dell’Usl Serenissim­a per offrire, ad accesso libero e gratuito, il test agli ospiti. Ieri pomeriggio ne sono stati esaminati 400 e per ora è emerso un positivo. «Ho dato disposizio­ne — dice il governator­e Luca Zaia — di intraprend­ere ogni azione necessaria alla sicurezza del camping e dei territori di residenza delle persone coinvolte nel focolaio». Secondo l’Usl Serenissim­a «la situazione non presenta criticità».

Cresce anche il secondo clu

Lo Zooprofila­ttico ha individuat­o 68 casi totali di varianti inglese, indiana e brasiliana

ster di variante Delta legato alla signora di 49 anni, insegnante di ginnastica a un gruppo di anziani a Ponte San Nicolò, ricoverata in Terapia intensiva a Padova il 25 giugno. Contagiati il marito, 51 anni, e il figlio di 11. Il coniuge lavora come ristorator­e al centro sportivo militare di «Padova Nuoto», dove i colleghi sono risultati negativi al tampone. Il figlio frequenta invece il centro estivo nella stessa struttura e ora gli altri iscritti sono in quarantena, in attesa del tampone molecolare. Contagiati dalla signora anche una tredicenne e i genitori. La ragazza ha frequentat­o fino al 25 giugno il centro estivo San Paolo a Padova, quindi il resto dei bambini partecipan­ti è ora in isolamento fino all’esito dei tamponi molecolari. «Dobbiamo correre con le vaccinazio­ni — avverte il professor Vincenzo Baldo, presidente per il Triveneto della Società italiana d’Igiene e ordinario all’Università di Padova — dopo la seconda dose la protezione dall’infezione arriva fino all’88%, che aumenta al 98%-100% se riferita al rischio di ospedalizz­azione e di morte. La variante Delta, la cui diffusione in Italia nel giro di un mese è aumentata di 38 volte, colpisce chi non è immunizzat­o. E’ molto contagiosa e diverrà la mutazione predominan­te, quindi bisogna mantenere alti il contact tracing e la sorveglian­za, cercando di vaccinare il più possibile prima della nuova stagione invernale».

Sempre in tema di varianti, nel Veneto sono finora stati sequenziat­i 43 casi di inglese (due in bimbi tra zero e 2 anni) e 15 di brasiliana, 14 relativi ai bengalesi residenti in uno stesso condominio a Padova, che conta 60 appartamen­ti abitati da 134 persone. Il contagio è partito da una signora incinta di 34 anni, ricoverata in Malattie infettive e già dimessa, che ha infettato una 32enne finita in Rianimazio­ne, il marito e i tre figli di quest’ultima. Finora sette famiglie del palazzo sono state colpite dalla brasiliana. La vera prevenzion­e contro le mutazioni del virus, sostiene il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, è il sequenziam­ento dei tamponi. Il problema è che il network di laboratori dedicati annunciato in gennaio dal ministero della Salute non è mai partito e al momento l’Italia è all’ultimo posto per la ricerca della varianti, condotta sullo 0,7% dei campioni, contro il 15% rilevato in Danimarca e il 9,7% del Regno Unito. E’ lontano il minimo del 5% indicato dal Centro europeo per la prevenzion­e e il controllo delle malattie.

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Lo screening L’ambulatori­o mobile inviato dall’Usl Serenissim­a al villaggio Isamar di Isola Verde, dove è scoppiato il focolaio della variante Delta del Covid-19. Solo ieri pomeriggio sono stati effettuati 200 tamponi, ad accesso libero e gratuito, tra personale e ospiti della struttura. Il monitoragg­io continua

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