Scuola, si torna a bocciare dopo la «pausa virus»
La proiezione: si va dal 2,6% dei licei al 7 degli istituti professionali. Pochi quelli che abbandonano gli studi
Le scuole sono tornate a bocciare, dopo l’anno di pausa «causa Covid». Ma non è stata una «strage». Solo fra qualche settimana, a fine luglio o, più probabilmente, ad agosto, si saprà davvero come andata. Ma l’ufficio scolastico regionale è in possesso di una «proiezione» a campione che, per la provincia di Verona, non risulta drammatica. I bocciati aumenteranno e in maniera significativa. Si parte, del resto, da un anno scolastico, il 2019-2020, in cui sono stati meno attorno lo 0,3% e tutti per mancata frequenza o ritiri. Tuttavia, la percentuale sarà inferiore al 20182019, e compresa tra il 2,67% (dato dei licei) e il 7,28% degli istituti professionali. In mezzo, gli istituti tecnici, al 5,84%. Una media del 4,64%, laddove due anni fa era del 6,41%. Sono le classi terze, col 5,55% di non ammessi e le prime, con il 5,52% a pagare maggior dazio, ma in generale il dato è omogeneo, laddove, nel resto del Veneto è più concentrato nell’anno iniziale delle superiori. Le quinte bocciano notoriamente meno, tuttavia, il 2,06% di non ammessi previsto quest’anno dovrebbe superare l’1,66% di due anni fa. Lo studio è stato presentato nel corso della prima riunione dell’Osservatorio scolastico provinciale, il nuovo tavolo voluto dal dirigente dell’ufficio scolastico di Verona, Sebastian Amelio, a cui hanno partecipato anche rappresenTrend tanti del Comune e della Provincia. Al centro, il tema della dispersione scolastica, su cui i presidi avevano lanciato l’allarme alla vigilia del termine della scuola. Anche in questo caso, i dati sembrano essere rassicuranti: hanno abbandonato la propria classe, senza scegliere un percorso differente, lo 0,72% degli studenti. «Non solo il dato è inferiore alla soglia ritenuta critica dell’1% — spiega Laura Donà, del servizio ispettivo dell’Ufficio scolastico regionale — ma è inferiore anche al dato veneto dello 0,76%, oltre a quello di due anni fa, dell’1,59%. Questo grazie anche all’attività a livello regionale che viene fatta sul fronte della formazione professionale». positivo, dunque, ma ancora legato all’anno scorso. La vera sfida sarà verificare se i numeri saranno sotto controllo anche nel 2022. Altro punto in agenda, la ripresa a settembre. A luglio è previsto un nuovo tavolo che, questa volta, si occuperà anche del nodo trasporti, per essere pronti ad ogni evenienza (compresa l’eventuale richiesta di continuare la politica dell’ingresso scaglionato). Altro punto sensibile, gli interventi nella fascia dagli zero ai sei anni. Nel prossimo anno scolastico, Verona punterà su una task force per l’innovazione dell’offerta educativa nei nidi e nelle materne.