Corriere di Verona

Hellas, tutti pazzi per Barak È lui l’uomo in più per DiFra

Il ceco protagonis­ta anche in Nazionale: si impennano le sue quotazioni

- Matteo Fontana

Il sogno è ripetere quanto fatto dalla sua nazionale nel 1996: arrivare in finale all’Europeo, sempre a Wembley. Domani Antonin Barak con la Repubblica Ceca incontra la Danimarca, a Baku (il via alle 18), nei quarti.

Il giocatore del Verona è stato uno dei grandi protagonis­ti della vittoria con l’Olanda, un 2-0 a sorpresa che ha lanciato la selezione ceca in avanti. Dopo l’ottima stagione con l’Hellas, Barak aveva conquistat­o l’attenzione di club italiani e stranieri. Il Verona ha nel frattempo riscattato secondo gli accordi il suo cartellino dall’Udinese per sei milioni. Adesso il valore di Barak è salito. Un’impennata che era iniziata, dunque, in un campionato in cui ha segnato 7 reti, è stato il capocannon­iere gialloblù, ha siglato il gol numero 1000 in serie A nella storia della squadra — quello che ha dato il 2-1 all’Hellas nella gara con il Parma, il 15 febbraio — e ha offerto molte eccellenti prestazion­i. L’ha fatto sia come trequartis­ta, giocando spesso da «sotto punta», che in mediana. Quanto vale, ora, Barak? Intanto c’è un Europeo che prosegue, i conti si potranno fare alla fine. Di sicuro, se ripetesse con la Danimarca la prova offerta con l’Olanda, le sue quotazioni salirebber­o in maniera imponente. Per dire: Matteo Pessina, decisivo con l’Italia, da circa 15 milioni di euro di partenza è ora stimato il doppio. Un Barak capace di proseguire sulla traccia presa negli ottavi può toccare almeno i venti milioni.

Detto questo, il Verona se lo tiene stretto, perché proprio lui ha tutto per essere uno dei fulcri del gioco di Eusebio Di Francesco, piazzato sulla mediana con ampia facoltà di inserirsi per andare a cercare la rete. Poi ci sono le leggi di

mercato e l’Hellas deve misurarsi con i paletti fissati dal budget. La regola non varia: non si compra se non si vende. Si vende ma non si svende, la differenza non è affatto sottile. In questi mesi attorno a Barak sono fioriti gli interesDan­imarca

samenti. Il suo nome è stato avvicinato a Inter, Milan e Napoli, in Italia. All’estero al West Ham, in Inghilterr­a, e l’Eintracht Francofort­e in Germania. Potrebbe presto aprirsi un’asta, quindi, mentre Barak prepara la partita con la

e non si fa in alcun modo distrarre dai rumori di mercato. «Sarà una partita difficile contro un avversario tosto, questo mi stimola e non vedo l’ora di affrontare la Danimarca. Credo, comunque, che potremo riuscire a passare il turno». Se la Repubblica Ceca alla fine ce la facesse, volerebbe a Wembley per la semifinale con la vincente di Inghilterr­a-Ucraina, mentre nella sede dell’Hellas, in via Olanda (gli scherzi del destino…) aumentereb­bero considerev­olmente le richieste per ingaggiare Barak.

Lui, prima dell’Europeo, ha detto, intervista­to dal Corriere della Sera: «Dove sogno di arrivare? Più alto possibile: giocare un Mondiale e l’Europeo, fare grandi risultati con la Nazionale, giocare in una squadra che lotta per l’Europa e per lo scudetto». La strada presa è quella giusta.

 ??  ?? In campionato Antonin Barak, mani alle orecchie, esulta subito dopo aver segnato un gol con l’Hellas
In campionato Antonin Barak, mani alle orecchie, esulta subito dopo aver segnato un gol con l’Hellas
 ??  ?? In Nazionale Il centrocamp­ista ceco durante un’amichevole con l’Italia
In Nazionale Il centrocamp­ista ceco durante un’amichevole con l’Italia

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