Tragedia in piscina, Christian annega a sei anni
La bagnina s’è tuffata e l’ha portato fuori dall’acqua ma invano La gestione sotto la lente dei carabinieri, probabile l’autopsia
Tra i quattro e i cinque minuti. E’ la frazione di tempo che ha separato Christian Menin dalla vita, portandolo alla morte. Questo il tempo che ha trasformato una tranquilla giornata di divertimento in una tragedia per molti versi ancora inspiegabile. Il piccolo Christian di sei anni e mezzo, residente con la famiglia a Limena (Padova), è morto ieri alle 14.20 in ospedale. E’ annegato nell’affollatissima piscina Comunale di San Pietro in Gu, un parco divertimenti comunale gestito da una società di Borso del Grappa, in provincia di Treviso.
L’allarme è scattato alle 12.40, quando una bagnina ha visto Christian galleggiare nella piscina centrale dell’impianto, alta un metro e venti, e ha capito che non stava giocando. La ragazza si è tuffata in acqua e l’ha trascinato a bordo vasca, il personale della piscina ha operato tutte le manovre salvavita, usando anche il defibrillatore in dotazione all’impianto sportivo. Nel frattempo gli addetti in servizio hanno chiamato il Suem 118, che è arrivato alle piscine con l’elicottero. I genitori del piccolo ci sono saliti insieme a lui, ma il bambino non si è mai più ripreso. I medici del Pronto Soccorso pediatrico dell’ospedale di Padova hanno provato l’impossibile per salvargli la vita, ma Christian aveva passato troppo tempo in acqua. Dopo due ore di tentativi di rianimazione, hanno dovuto dichiarare la morte del bimbo e l’hanno poi comunicato a mamma Lisa Toniolo e a papà Emanuele, che sono finiti nella più profonda disperazione.
«Abbiamo fatto tutto il possibile — spiega, ancora sconvolta per l’accaduto, Michela Campana, responsabile della sicurezza della piscina — i nostri ragazzi hanno preso anche il defibrillatore e nel frattempo abbiamo chiamato il Suem 118. Pare che il piccolo stesse giocando con un altro bambino, non so davvero come sia potuto succedere». I carabinieri di Carmignano di Brenta e i colleghi della compagnia di Cittadella sono giunti ieri pomeriggio sul luogo della tragedia, per mettere sotto sequestro la piscina. Hanno sentito i bagnini che hanno portato Christian fuori dall’acqua, prima fra tutti S.M., 22enne di Bressanvido, la prima a intervenire. Sul caso sarà avviata un’indagine e con ogni probabilità si eseguirà l’autopsia sul corpo del bimbo, per chiarire l’esatta causa della morte. Christian potrebbe essere stato colto da un malore per una congestione o potrebbe aver avuto un arresto cardiocircolatorio, un difetto congenito del cuore che molto raramente colpisce i bambini, ma è un fatto che comunque può succedere.
I carabinieri verificheranno anche se i dispositivi di sicurezza della piscina siano a norma, se i bagnini siano abbastanza preparati e se il numero di soccorritori sia adeguato al numero di persone presenti. L’unica domanda a cui si deve rispondere è se il dramma potesse essere evitato. Il piccolo era comunque accompagnato dai genitori, a volte basta davvero qualche secondo di distrazione a fare la differenza tra la vita e la morte, lo dicono ogni giorno gli annunci della «Pubblicità Progresso» alla radio e in televisione.
La notizia ha fatto il giro dei siti e del web, papà e mamma di Christian sono molto conosciuti a Limena. «Ho parlato con il padre, è disperato, i genitori non si danno pace per l’accaduto — rivela il sindaco di Limena, Stefano Tonazzo, che conosce bene Emanuele Menin —. Siamo tutti affranti, la comunità si stringe attorno alla famiglia». «Non so capacitarmi della tragedia — aggiunge Paolo Polati, sindaco di San Pietro in Gu — ho sentito gli operatori della piscina, un dramma che ci lascia tutti senza parole».
«Un dramma che colpisce ciascuno di noi. In questo momento di immenso dolore sentiamo tutti di stringerci affettuosamente alla famiglia — dichiara il senatore Udc Antonio De Poli —. La comunità di San Pietro in Gu è sconvolta». Ora non resta che risolvere alcuni nodi del terribile episodio. I carabinieri devono capire se ci siano delle responsabilità per la morte di un bambino che ieri mattina era solo partito felice per una bella giornata in piscina.
Michela Campana Abbiamo fatto tutto il possibile, usando anche il defibrillatore. Non so come sia potuto accadere