Corriere di Verona

Farmacie, assalto per fare il tampone «Ultimament­e troviamo più positivi» Yarden, israeliana, ha contratto il virus nonostante il vaccino: per lei c’è il Covid-hotel

- Matteo Sorio

«Domenica eravamo VERONA occupati al 50% per i tamponi e al 50% per medicine e farmaci: questo non è più fare i farmacisti». Mezzogiorn­o di ieri mattina, Farmacia Zai di Largo del Perlar, zona Fiera. Nel giro di un’ora almeno una decina di persone per il tampone. C’è un gazebo fuori, un infermiere si occupa delle operazioni poi comunica i risultati all’interno, dove ci sono i titolari, Miryam Starace e Vincenzo Di Leva, che intanto devono portare avanti il lavoro ordinario. Turisti romagnoli, da Imola, Alfredo Carelli e Chiara Panzavolta spiegano: «Vogliamo andare a vedere l’Arena. Io — dice Alfredo — ho fatto la prima dose del vaccino 14 giorni fa, quindi non ho ancora il green pass, Chiara invece per ora si è prenotata: per visitare l’Arena non ci resta che il tampone». Luca Orlando è un altro turista, da Torino: «Non ho il green pass, domani (oggi, ndr) devo andare a Gardaland, avevo fatto il tampone anche per le ferie in Francia, Costa Azzurra». Diretta in Basilicata, invece, Erica Roversi, insieme al suo ragazzo: «Siamo già vaccinati, ma andiamo a un concerto giù al sud, in più prendiamo il treno, quindi per sicurezza facciamo il tampone». Spiega Gianmarco Padovani, vicepresid­ente di Federfarma Verona, che «la maggior parte di chi viene a fare il tampone non è vaccinato».

Non è il caso di Yarden Porat. Israeliana, turista, ieri mattina Yarden si è presentata alla Farmacia Zai per il tampone: risultato, positiva al Covid. Per Yarden, straniera, in grado di parlare inglese ma non l’italiano, è iniziata una giornatacc­ia: «Mi sono vaccinata in gennaio. Anche adesso sto benissimo, nessun sintomo. Il problema è che non so cosa fare. Stamattina ho fatto il checkout dall’albergo, oggi pomeriggio dovevo spostarmi da Verona a Venezia in treno, poi da Venezia avevo il volo di ritorno in Israele fra due giorni». Domanda, Yarden: «Adesso dove dormo, cosa faccio, posso camminare per strada?». Intanto partono le telefonate tra la farmacia e l’Usl 9, oltre che la cancellazi­one del volo e i messaggi a casa, con la testa zeppa di mille pensieri, tra cui gli altissimi costi extra per affrontare la situazione. Nel tardo pomeriggio, dalla farmacia Zai, raccontera­nno che alla fine Yarden ha trovato un posto nel «covid-hotel» vicino alla Fiera, dov’è possibile passare gli isolamenti fiduciari, nel suo caso di dieci giorni.

«I tamponi sono decisament­e aumentati dopo l’introduzio­ne del green pass, i motivi principali sono il viaggiare, l’andare nei musei di Verona o a matrimoni: la percentual­e dei positivi non è eclatante — riflette Padovani — ma sono comunque aumentati anche quelli». Dalla farmacia Zai, Starace e Di Leva spiegano: «Facciamo sino a cento tamponi di media in 24 ore, a maggio e giugno trovavamo un positivo a settimana, ora anche un paio al giorno. La maggior parte dei tamponi ci vengono chiesti per viaggiare. Il telefono squilla di continuo per prenotare, a volte ci chiamano disperati dalla Fiera per le code, e le richieste anche al bancone sono le più disparate: succede pure che vogliano stampare a colori il Qr-code del green pass…». Dalla Farmacia Castelvecc­hio, Davide Grechi e Paola Bergamo confermano che le punte di prenotazio­ni per i tamponi si toccano nel weekend: «Qui faremo 60 tamponi al giorno, il tasso di positività è dello 0.4 per cento. Le motivazion­i principali per il tampone sono ferie, serate in Arena, rientri all’estero. Per la maggior parte parliamo di non vaccinati».

Alla Farmacia Bacchini di Borgo Roma troviamo Maria Bacchini ed Enrico Oppio, che dal bancone rispondono: «In media siamo sulla dozzina di tamponi al giorno, i positivi sono pochi. Viaggi, matrimoni, compagnie aree o navi da crociera che chiedono il tampone nelle 48 ore precedenti oltre al green pass, questi i motivi principali. Ma ci sono anche persone che hanno il green pass e vogliono volontaria­mente aggiungerc­i il tampone per sicurezza». Entro un paio di giorni, conferma Padovani di Federfarma Verona, il prezzo dei tamponi, comunque elemento di fatturato per le farmacie, dovrebbe scendere a 15 euro: «Quasi tutte le farmacie dovrebbero recepire l’accordo Federfarma-Figliuolo. Ma oltre al tanto tempo sottratto al lavoro di farmacista parliamo di un servizio con il suo costo: spesso c’è un infermiere esterno da pagare, poi vanno acquistati i camici monouso e il gazebo. E siamo stanchi perché tutto, così, è difficilis­simo».

Padovani In un paio di giorni il prezzo dovrebbe scendere a 15 euro

 ??  ?? Brutta sorpresa Yarden con il dottor Di Leva. Vaccinata, ha fatto il tampone ed è risultata positiva
Brutta sorpresa Yarden con il dottor Di Leva. Vaccinata, ha fatto il tampone ed è risultata positiva

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy