Chievo, addio a 200 giovani Sperti alla Spal
Sono 217 i giovani giocatori usciti dal vivaio, di fatto, dopo lo svincolo di calciatori, staff e tesserati che la Figc ha inflitto al Chievo estendendo la misura dalla prima squadra all’intero settore giovanile. E i campi da gioco del centro Bottagisio senza nessuno a calcarli ne sono immagine plastica. Anche alcuni ragazzi della «cantera» dopo la decisione della Figc — su cui né Tar né Consiglio di Stato hanno avuto da ridire — stanno iniziando ad accasarsi altrove. Come Luca Sperti, centrocampista che ieri ha firmato per la Spal. Ma è chiaro che a fare notizia siano soprattutto i nuovi lidi già individuati dai giocatori della vecchia prima squadra, loro che hanno lasciato Veronello da una settimana. Ultimo in ordine di tempo, ieri, il terzino destro Mogos, legatosi al Crotone dopo che l’ex allenatore del Chievo, Marco Zaffaroni, ha trovato posto al Cosenza, cioè la squadra riammessa in B al posto del club della Diga. Già i vari Garritano, Canotto (entrambi al Frosinone), Leverbe (Pisa) e Zuelli (Juventus Under 23) si sono legati a nuovo club, con il portiere Semper prossimo alla A, facilmente sponda Genoa. A incuriosire è soprattutto la scelta che farà il veronese Samuel Vignato, il vero (ex) gioiello del vivaio del Chievo, fratello di quell’Emanuel oggi al Bologna. Vignato jr è corteggiato da Juventus, Inter e Milan. Nato in Valpolicella da padre veronese e madre brasiliana, Vignato ha salutato così il Chievo sui propri social nei giorni scorsi: «Sono già passati undici anni da quando sono entrato in questa famiglia. Con questi colori sono cresciuto sia dal punto di vista calcistico ma principalmente come persona. Volevo fare i miei più grandi ringraziamenti a tutti i miei compagni e alla società che ha sempre creduto in me, portandomi dai pulcini fino in prima squadra, facendomi esordire giovanissimo. È sempre stata casa mia e lo sarà per sempre, grazie Chievo». Intanto sul fronte societario non emergono ancora commenti sulla pagina più nera della storia del Chievo. In via Galvani, in questo lungo mese, il proprietario del Chievo, Luca Campedelli, ha seguito tutto l’iter dei ricorsi con il direttore generale Corrado Di Taranto e il direttore sportivo Giorgio De Giorgis. Intono al Chievo c’è chi come Sergio Pellissier, ex capitano e bandiera del Chievo, sta lavorando sull’ipotesi di una nuova societù che rilevi il titolo sportivo dall’attuale proprietà per provare a portare avanti la storia del club, fondato nel 1929. Ci sarebbe già l’appoggio di alcuni ex volti clivensi usciti dal club negli anni scorsi. L’idea però, per potersi concretizzare, ha bisogno di un capitale di partenza da investire. Un nuovo Chievo potrebbe ripartire dalla serie D, se il Comune facesse da garante a una richiesta d’iscrizione in sovrannumero, ma bisogna prima trovare sponsor vogliosi d’investire. I tempi sono stretti: la serie D inizia il 19 settembre prossimo.
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