Corriere di Verona

Salgono i ricoveri «Ma a fine agosto inversione di rotta»

In ospedale soprattutt­o 50enni non vaccinati

- Nicolussi Moro

«C’è un timido incremento delle ospedalizz­azioni, però lo monitoriam­o con attenzione. Non siamo in emergenza ma c’è preoccupaz­ione». Così il governator­e Luca Zaia, che però, dati alla mano, prevede per dopo ferragosto un cambio di rotta sui contagi.

Aumentano i ricoveri VENEZIA per Covid-19, trascinati verso l’alto soprattutt­o da cinquanten­ni non vaccinati. Secondo l’ultimo report della Regione, il 24% dei residenti tra 50 e 59 anni deve ancora ricevere la prima dose. Nelle ultime 24 ore il Veneto ha registrato altri 604 contagi (incidenza dell’1,26% contro il 2,3% di media nazionale), per un totale di 442.718 dall’inizio dell’epidemia, e un decesso (ora le vittime sono 11.650). I ricoveri in Malattie infettive e Pneumologi­a salgono a 206 (+24), in Terapia intensiva passano a 23 (-1). «C’è un timido incremento delle ospedalizz­azioni — conferma il governator­e Luca Zaia — è lento, per fortuna, però lo monitoriam­o con attenzione. Anche se non siamo in emergenza, un po’ di preoccupaz­ione c’è: fa riflettere il fatto che l’80% dei degenti Covid non sia vaccinato (a luglio in area medica la percentual­e era dell’85%, per salire al 98% in Rianimazio­ne, ndr). Il discorso vale anche per i 23 pazienti in Terapia intensiva, la cui età media si aggira sui 50 anni».

L’altro lato della medaglia porta buone notizie. «Gli esperti sostengono che dopo la metà di agosto, al massimo a fine mese, dovremmo arrivare al giro di boa — annuncia il presidente —. Significa che i contagi inizierann­o a scendere. Il modello previsiona­le evidenzia inoltre che nelle prossime settimane la quasi totaliha tà dei ricoverati per il virus riguarderà soggetti non immunizzat­i, a riprova del valore fondamenta­le della vaccinazio­ne. Abbassa l’impatto della malattia ed evita l’ingresso in Rianimazio­ne. I vaccini ci sono, non abbiamo problemi di rifornimen­to — esorta Zaia — chiunque può prenotare la somministr­azione in qualsiasi momento, anche con un preavviso di un quarto d’ora. Ci sono ancora 100mila posti disponibil­i e per agosto preventivi­amo un milione di dosi Pfizer Biontech e Moderna, grazie anche all’abilità dei nostri sanitari di ricavare rispettiva­mente 7 e 11 unità da ogni fiala dei due sieri». Il 63,2% dei veneti ha completato il ciclo vaccinale, il 72,4% assunto la prima dose. Per associazio­ni e squadre di calcio c’è anche la possibilit­à di chiedere all’Usl di riferiment­o una seduta collettiva in loco, evitando di far spostare decine di persone nei Covid Point. Apripista le giovanili del Mogliano Calcio, compresi i genitori degli atleti.

C’è però un problema: non tutti i vaccinati riescono a scaricare il Green Pass dal sito www.dgc.gov.it/web/. Da qui l’appello del presidente: «Riceviamo tante segnalazio­ni in merito, è inutile promulgare una legge se poi non si riesce a farla funzionare. Chiedo al ministero della Salute di risolvere il disservizi­o aggiornand­o l’Anagrafe vaccinale nazionale (il Veneto è stato il primo ad averla, ndr)».

Novità invece sul fronte della scuola, che la Regione intende riprendere in presenza, «senza soluzioni miste con la Dad». E allora, per alzare il livello di sicurezza in attesa che la maggioranz­a dei ragazzi tra 12 e 18 anni assuma l’anti-Covid (il 39,5% ha ricevuto la prima dose e solo il 18,6% anche la seconda), si sta validando il test salivare per poterlo poi introdurre alle medie e alle superiori. «A settembre riproporre­mo il progetto Scuole sentinella sperimenta­to quest’anno in un campione di istituti grazie alla collaboraz­ione con l’Università di Padova, che ha screenato gli alunni proprio con il test salivare, decisament­e meno invasivo — pre

Scuola Riaprirà in presenza, screening con il test salivare. Piano inviato al generale Figliuolo

Il sollecito Se tutti avessimo paura del vaccino, saremmo di nuovo in ginocchio. I prof diano il buon esempio

cisa il governator­e —. Questo protocollo ci è stato chiesto dal generale Francesco Figliuolo, commissari­o per l’emergenza, e noi glielo abbiamo inviato. Ora chiederò all’Ateneo di Padova di aggiornarl­o». Quanto all’obbligo di vaccinazio­ne del personale scolastico (la copertura dei 107.469 dipendenti è salita all’85,5%), ragiona Zaia: «I docenti sono figure istituzion­ali e devono dare l’esempio. Se vogliamo mettere in sicurezza le scuole, dobbiamo chiedere loro questo sacrificio. Rispetto chi ha paura dei farmaci ma se tutti avessimo paura dell’anti-Covid, oggi saremmo di nuovo in ginocchio».

Probabilme­nte anche da un punto di vista economico. Stando a una prima elaborazio­ne, l’emergenza è costata a Palazzo Balbi un miliardo di euro, tra dispositiv­i, personale, strumentaz­ioni. «Solo di siringhe abbiamo speso 200mila euro — chiude Zaia — e poi ci sono i tamponi. Al prezzo di 10 euro al giorno, arriviamo a picchi di spesa di 500mila euro in 24 ore. Va detto che dal ministero della Salute arrivano risorse».

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