Daniela, vita da farfalla «Si vince solo con i sacrifici»
Daniela Mogueran, 20 anni, azzurra veneta della ritmica, si allena sempre nove ore tutti i giorni e studia alla sera. «Tanti sacrifici, ma ne vale la pena»
«Mi alleno 9 ore al giorno sei giorni su sette, ripetendo gli esercizi e i movimenti all’infinito. Niente uscite alla sera, una vita di sacrifici, sì, ma questa medaglia li ripaga tutti. La veneta Daniela Mogueran, bronzo a Tokyo con le Farfalle, si racconta.
Le Farfalle della ritmica PADOVA hanno spiccato il volo alle Olimpiadi di Tokyo. Tra loro c’è Daniela Mogueran, 20 anni, che vive tra Venezia e Padova, medaglia di bronzo insieme alle compagne di squadra. «Era il mio sogno e l’ho realizzato. Questa medaglia è il premio per qualsiasi sacrificio», dice la giovane campionessa, stringendo il suo trofeo. Accanto a lei la mamma Silvia Ostap si commuove e l’abbraccia. L’atleta veneta con Alessia Maurelli, capitana delle Farfalle, polesana della provincia di Rovigo e con le altre compagne azzurre si è aggiudicata la quarantesima medaglia (e ultima) dell’Italia a Tokyo. Le Farfalle hanno riportato la ritmica sul podio dopo 9 anni. Il primo pensiero quando hai stretto la medaglia di bronzo?
«Ho pensato: ce l’ho fatta, sono arrivata dove volevo. E ho pianto - racconta Daniela Mogueran - . Ma subito è scattato l’abbraccio con le mie compagne di squadra». A chi hai dedicato la vittoria?
«Alla mia allenatrice della nazionale, Emanuela Maccarani. E alla mamma, che mi ha sempre sostenuta e incoraggiata». Come sei arrivata a questo risultato?
«Con tante ore di allenamento: 9 ore al giorno e più tutti i giorni, sei giorni su sette, ripetendo gli esercizi e i movimenti all’infinito. E poi un’alimentazione controllata, niente uscite alla sera, tanta concentrazione e rigore. Una vita di sacrifici, sì, ma questa medaglia li ripaga tutti. Ho dedicato ogni giorno della mia vita per arrivare a questo. Abbiamo sudato per il risultato olimpico. Ma per un’ atleta è normale vivere così, sappiamo autogestirci. Anche nell’alimentazione, conosciamo il nostro corpo. A pranzo pasta, alla sera carne,
pesce, verdure. Dolci e zuccheri solo alla mattina a colazione» Come sei riuscita a concentrarti e a non farti intimidire dal contesto olimpico?
«La pedana olimpica non è facile da affrontare, ma l’assenza di pubblico è stata d’aiuto. Così eravamo più concentrate». Vivi tutto l’anno insieme alle altre atlete. C’è competizione?
«Con la squadra viviamo insieme 11 mesi all’anno, siamo totalmente in simbiosi. Ci vogliamo molto bene, ci sosteniamo, non possiamo stare lontane. Abbiamo creato un’armonia simbiotica, che si nota anche in gara. Ci troviamo così bene insieme, che ormai non ci separiamo più. Anche adesso siamo in partenza per le vacanze, andiamo tutte insieme a Naxos in Grecia. Ognuna delle compagne è la mia migliore amica. Il nostro è un legame unico, siamo un gruppo che da 5 anni non si separa mai, nemmeno nei giorni di riposo o di vacanza. Siamo sorelle di fatto, sincronizzate nella vita così come sulla pedana. Altre squadre so che non avevano l’armonia e
l’empatia che abbiamo noi». Come riesci a conciliare lo sport con lo studio?
«Studio alla sera, finiti gli allenamenti. I docenti vengono nell’hotel a Cesano Paderno dove alloggiamo tutte insieme e ci fanno lezione. Mi sono diplomata in Scienze Umane e voglio studiare Lingue all’Università». Dove ti vedi tra dieci anni?
«Voglio seguire le orme di mia sorella che studia Lingue e diventare interprete. Parlo già perfettamente sia russo che italiano, sono di origine moldava e sono arrivata in Italia quando avevo otto anni. Studiavo già ritmica in Moldavia dai 4 anni, in Italia ho continuato». Sei innamorata?
«No. Non mi sono mai innamorata. Difficile trovare un ragazzo che riesca a seguire i miei ritmi.
Certo ho avuto le mie esperienze, ma niente di serio». Hai un modello di donna a cui ti ispiri?
«La mia allenatrice e mia mamma Silvia, che mi ha fatto sia da madre che da padre, la mia roccia» Una passione?
«Mi piace molto viaggiare, ma anche leggere. Alle Olimpiadi ho portato Manuale del guerriero della luce di Paulo Coelho». La musica preferita?
«Quella dei Maneskin, mi carica negli allenamenti». Un sogno?
«La prossima vittoria». Punti all’oro? «Certo».
Il futuro Non mi sono mai innamorata, difficile trovare un ragazzo che accetti i miei ritmi Da grande sarò interprete