Hellas, «colpo» Ilic Motore di qualità per Di Francesco
Dopo il prestito è pronto il contratto pluriennale definitivo: l’ufficialità è attesa per oggi
L’ufficializzazione dovrebbe arrivare oggi, salvo colpi di scena. Di nuovo dell’Hellas, come ha chiesto lui, come voleva il Verona. Ivan Ilic in gialloblù, per riprendere un filo interrotto ma non spezzato. Il rientro al Manchester City dopo il prestito della scorsa stagione, gli interessamenti di tanti club, inglesi e francesi.
Il tentativo del Torino, con Ivan Juric che ha lanciato Ilic all’Hellas e che avrebbe gradito riaverlo con sé in maglia granata. Il Verona che stringe il confronto con i Citizens, lungo la linea che va da Tony D’Amico a Txiki Begiristain, i due direttori sportivi. Un accordo a elastico: prima si tende, poi cede, dopo va ancora avanti. E poi l’intesa è stata trovata, con Ilic che all’Hellas passa a titolo definitivo, con contratto pluriennale per il regista serbo. Il Verona ci ha investito 7.5 milioni di euro: questo il prezzo fissato per il cartellino di Ilic, quanto l’Hellas pagherà al Manchester City. Investimento a lungo termine, quindi, ma già proiettato nel presente.
Ilic si inserisce in un centrocampo di qualità, con Eusebio Di Francesco che oltre a lui può contare su Miguel Veloso, Adrien Tameze e l’altro acquisto estivo concluso da D’Amico, ossia Martin Hongla (3.7 milioni di euro all’Anversa, il costo dell’operazione).
Il cervello e il cuore del Verona saranno loro, fulcro del gioco impostato da Di Francesco.
Ilic a vent’anni ha già la maturità di un veterano, l’ha dimostrato in un campionato, quello finito a maggio, che l’ha visto giocare 29 partite, rimpiazzando spesso Veloso, il capitano frenato a più riprese dagli infortuni, segnando pure 2 gol. Ha la considerazione di Di Francesco, Juric gli dava un buffetto dicendo che era un «ragazzino» e proprio per questo lo stimava (e l’interessamento del Toro è lì a confermarlo), il mito Dragan Stojkovic, commissario tecnico della Serbia, va matto per il talento di Ilic. Mettete insieme l’endorsement di queste figure apicali e si capisce quale sia il profilo rappresentato da Ilic. Per arrivare a lui il Verona ha ceduto Matteo Lovato all’Atalanta (8 milioni di euro più 3 di bonus per l’affare). Presto Ilic potrà prendere posto lungo la mediana gialloblù.
In questi giorni si è allenato in autonomia, comunque seguendo la tabella predisposta dallo staff tecnico dell’Hellas. Se non per la partita di Coppa Italia con il Catanzaro, ci sarà per l’esordio in Serie A, con il Verona impegnato con il Sassuolo, sabato 21 agosto, al Bentegodi.
Di qui ad allora sono attesi altri interventi di mercato, con l’arrivo in prestito di Bosko Sutalo dall’Atalanta per la difesa e con, in attacco, il rebus che resta aperto. La batteria offensiva dell’Hellas è formata da Nikola Kalinic, Kevin Lasagna e Samuel Di Carmine. Lasagna, però, rientrerà tra un paio di settimane, in fase di recupero dall’operazione al menisco cui è stato sottoposto a luglio. Di Carmine resta in uscita. Per adesso non sono possibili movimenti in entrata, con un monte ingaggi che nel settore è elevatissimo. Se il Verona comprerà, sarà dopo aver ceduto. Com’è stato, d’altronde, per Ilic.