I consigli dello Spisal per chi lavora all’aperto
Una turista cerca refrigerio nella fontana di piazza Erbe. Oggi e in particolare domani a Verona sono previste temperature percepite fino a 38 gradi
Lo scorso giugno 2021, nella provincia di Verona, si sono verificati due infortuni sul lavoro molto gravi (di cui uno mortale) per colpo di calore. Per questo lo Spisal dell’Usl 9, in base alle temperature torride previste, interviene su come evitarlo, in particolare per quei lavoratori impegnati in mansioni all’aria aperta, come gli agricoltori, gli addetti alla raccolta di frutta o verdura nei campi o in serra e gli operai dei cantieri edili e stradali, ma anche quelli esposti a fonti di calore radiante all’interno di acciaierie, fonderie, vetrerie e altri luoghi con già alte temperature. Il Servizio Prevenzione Igiene Sicurezza Ambienti di Lavoro invita a consultare il link
https://spisal.aulss9.vene to.it/Emergenza-caldoestivo.
Secondo il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza dei Lavoratori, il datore di lavoro è tenuto a programmare le mansioni con maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, preferendo l’orario mattutino e preserale; garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro, che devono essere regolarmente riforniti di bevande idro-saline e acqua; mettere a disposizione mezzi di protezione come cappelli a tesa larga e circolare, e abiti leggeri di colore chiaro e in tessuto traspirante, oltre a prevedere pause durante il turno lavorativo in un luogo il più possibile fresco o comunque in aree ombreggiate.
«È inoltre importante precisa lo Spisal - che il datore, nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenga conto delle loro capacità e condizioni in rapporto alla salute. I segnali di allarme indicativi di un colpo di calore sono spossatezza, crampi muscolari, senso di nausea e vomito, vertigini, convulsioni e stato confusionale fino alla perdita di coscienza. In caso di malessere, è bene chiamare subito il 118 e un incaricato di primo soccorso».