Corriere di Verona

Banche, accelerano i rimborsi «Oltre 500 milioni ai truffati»

Patto fra Consap e Agenzia delle Entrate per sbloccare migliaia di indennizzi

- Gianni Favero

Ancora un passo avanti nelle erogazioni degli indennizzi ai risparmiat­ori traditi delle banche in default, fenomeno che in Veneto riguarda gli ex azionisti e obbligazio­nisti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Il ministro per i rapporti con il parlamento, Federico D’Incà, ha ieri annunciato la sottoscriz­ione di una convenzi0n­e fra l’Agenzia delle entrate e la Concession­aria servizi assicurati­vi pubblici (Consap) a cui è affidato il compito di gestire il Fondo per l’indennizzo per i risparmiat­ori (Fir) che risolve, o almeno fluidifica notevolmen­te, le procedure per uno specifico segmento di aventi diritto. Si tratta, nel dettaglio, dei risparmiat­ori con reddito Irpef 2018 superiore ai 35 mila euro e patrimonio mobiliare inferiore ai 100 mila, requisito, quest’ultimo, che riguarda alcune migliaia di soggetti ma che non è facilmente verificabi­le come quello dei proventi da lavoro, rendite o pensione.

«Grazie all’accordo fra Consap e Ade - spiega D’Incà - la Commission­e tecnica (l’organismo incaricato di esaminare la regolarità delle istanze, ndr.) avrà la possibilit­à di effettuare facilmente le verifiche e deliberare le eventuali somme per i cittadini che rientrano in questa fascia. Stiamo parlando di circa 23 mila risparmiat­ori che potranno finalmente ottenere i risarcimen­ti, famiglie e cittadini che nel corso del tempo hanno messo da parte i propri risparmi e subendo però una grande e immeritata ingiustizi­a. Si tratta di uno step che consente di continuare il cammino intrapreso - prosegue il ministro - sbloccando le pratiche e rispondend­o nello stesso tempo ad una richiesta pervenuta dalle associazio­ni dei risparmiat­ori e conclusa in tempi brevi».

A questo proposito occorre anche tenere presente come il mancato completame­nto delle procedure a favore di questi soggetti tenga bloccate le operazioni relative ad un’ulteriore fascia di richiedent­i. Una coorte di 11 mila persone, cioè, con reddito inferiore ai 35 mila euro ma che, avendo diritto a indennizzi di valore superiore ai 50 mila euro, sono stati posti in una posizione di attesa cronologic­amente successiva. Nelle scorse settinuove mane l’associazio­ne «Ezzelino da Onara» aveva richiamato l’attenzione su questo segmento nel timore che «con la pausa di agosto i tempi si possano allungare aggiungend­o inutili periodi di ristrettez­ze a persone già in sofferenza finanziari­a da molti anni».

Ma a che punto è oggi la partita degli indennizzi? Tenendo presente che le domande pervenute attraverso il portale della Consap sono 144.245, la Commission­e tecnica ne ha valutate 88.838 (il 61%), fra le quali il 71% di quelle inerenti alla procedura forfettari­a, le quali ammontano a 124.025 unità. «Il lavoro della Commission­e tecnica e di Consap procede: sono stati riconosciu­ti - sottolinea D’Incà - circa 517 milioni di euro, di cui 388 già corrispost­i ai cittadini truffati, per un totale di oltre 94 mila disposizio­ni di pagamento». «Si stanno continuand­o a ottenere risultati importanti per tutti quei cittadini che hanno subito ingiustizi­e», conclude il ministro pentastell­ato.

D’Incà Veniamo incontro a chi ha subito questa ingiustizi­a

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