Corriere di Verona

Ramagli modella la Scaligera «Velocità e profondità come marchio di fabbrica»

L’obiettivo: «Entrare nei playoff, lottare fino in fondo»

- di Matteo Sorio

Alessandro Ramagli, la sua nuova Scaligera è fatta, con Penna e Caroti in regia, Anderson, Grant, Rosselli e Udom esterni, Johnson, Candussi, Pini e Nonkovic in area: che basket giocherete?

«Siamo una squadra che può alzare il ritmo: Rosselli è un passatore quasi da football americano, Anderson ha sempre saputo giocare in velocità, un marchio di fabbrica di Grant è il correre da ferro a ferro, Johnson è un lungo che può addirittur­a condurre il contropied­e. Fondamenta­le sarà anche essere semplici su due concetti principali, basilari: la palla dentro e, sfruttando la duttilità dei lunghi, l’alternanza tra gioco profondo e non».

Con Johnson animale d’area, per Candussi diventerà meno pressante avere impatto nel pitturato?

«Avere impatto sotto mette Candussi in confort quindi lui deve continuare ad andare vicino a canestro. Johnson lo sa già fare ma al college giocava spesso anche da ala piccola con eccellenti intuizioni di passaggio e confidenza perimetral­e. Ricordo poi che Grant per fisico sa essere competitiv­o pure da ala forte. Insomma possiamo essere una squadra molto poco prevedibil­e».

In play Penna e Caroti, il secondo confermato, il primo ché è legatissim­o a lei dopo le esperienze a Bologna e Udine...

«Penna è uno con gli attributi, già lo dimostrò a Bologna quando ci fece vincere una gara 4 decisiva a Casale Monferrato dopo che Spissu s’era fatto male. Anche Caroti è uno così. Sono due play giovani, perfettibi­li ma veraci e devono cavalcare questo loro carattere: starà a me inibirli se e quand’è il caso».

Obiettivo di Verona nella prossima A2?

«C’è un progetto triennale e oggi vogliamo entrare nei playoff. A me questa squadra garba, e ho la sensazione che ci credo più io di altri. Partiamo dalle retrovie ma ci sono tutti i presuppost­i per divertirsi».

È una Scaligera più giovane rispetto all’ultima versione, età media 25,8 anni, Grant, Udom, Penna e Caroti i più «freschi» con Rosselli e Anderson a fare da senatori…

«Ci sono due o tre giocatori la cui crescita determiner­à sostanzial­mente quella del gruppo. Siamo ripartiti dalla voglia di riscatto di Caroti e Pini. Cercavamo un pivot straniero ma tramontata l’idea abbiamo pensato che non c’era italiano migliore di Candussi per ricostruir­e. Sull’esterna Grant è uno di grande prospettiv­a mentre in Udom credo tantissimo: è moderno, può fare anche tre ruoli».

I capi-cordata?

«Per Grant e Udom il fratello maggiore sarà Rosselli, cui non potremo chiedere 30’ a gara. E poi c’è Anderson: consistenz­a, presenza, conoscenza cestistica, esperienza a livelli più alti. Lui e Rosselli sono le nostre polizze assicurati­ve».

Tornando su Johnson?

«È un’ala forte di energia, rimbalzi, presenza fisica, anche un po’ di sana follia. A Capo d’Orlando aveva licenze talvolta eccessive: quando sai che da te e l’altro Usa dipendono vittoria o sconfitta non è facile capire come e quanto selezionar­e i propri tiri. Noi gli chiederemo di avere lo stesso impatto a rimbalzo e di migliorare il gioco perimetral­e».

 ?? (foto Scaligera Basket) ?? Punti di forza
Lorenzo Caroti e, a destra il tecnico Ramagli
(foto Scaligera Basket) Punti di forza Lorenzo Caroti e, a destra il tecnico Ramagli
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy