Zaia agisce bene la Lega? Ambigua
«Mi piace la fermezza dimostrata dal presidente Zaia anche sui tamponi a pagamento e premendo sulle vaccinazioni». Il plauso arriva dal capogruppo Pd in Regione, Possamai, che però aggiunge: «Nella Lega però c’è ambiguità».
Per dirla con gli americani, quello pandemico è un «uncharted territory», un territorio sconosciuto. Così la politica, anche quella regionale, da un anno e mezzo sta procedendo per aggiustamenti di rotta continui. L’ultimo, in ordine di tempo, alla luce del boom di richieste legate al Green Pass, è stato lo stop ai tamponi rapidi gratuiti per tutti. Una scelta del presidente Luca Zaia che convince, però, anche l’opposizione in Regione. Giacomo Possamai, capogruppo Pd, plaude alla scelta.
Ci fosse stato da votare il provvedimento per limitare ad alcune categorie i tamponi gratis l’avrebbe votato?
«Sì. Io vedo positivamente la fermezza di Zaia di queste settimane. Ho notato uno scatto rispetto alle sue posizioni storiche. A quando ribadiva la libertà di vaccinarsi. Lo ripete anche ora ma, di fatto, calca la mano e sottolinea la necessità della vaccinazione in modo diverso. Immagino perché tutti ci siamo resi conto del bivio davanti a cui siamo. Fra vaccinazioni e varianti, o la fermiamo prima o qui si riparte da capo».
Le proteste per lo stop alla gratuità non sono mancate...
«Trovo sia invece un segnale positivo mettere a pagamento i tamponi. Dal momento in cui si ha un accesso gratuito al vaccino, non vedo perché la scelta di non vaccinarsi, a fronte della chiara spiegazione scientifica che questa è la cosa giusta da fare per sé e per gli altri, non debba implicare l’onere dell’alternativa al vaccino ad esempio per il Green pass, il tampone. Ciò detto, ci sono alcuni aspetti che vorrei fossero più chiari in casa Lega».
Cioè?
«Bisogna uscire dall’ambiguità. Zaia è stato molto chiaro, la Lega molto meno. Mi sembra sia il gioco del poliziotto buono e poliziotto cattivo. Penso al mio collega in consiglio, a
Tamponi a pagamento Giusto far pagare i tamponi perché i vaccini sono disponibili per tutti gratuitamente
capo della Lista Zaia, Alberto Villanova. Con l’ultima uscita pro vaccini anche contro alcuni parlamentari veneti contrati, lui incarna la linea della fermezza. Dall’altro lato, però, c’è chi strizza l’occhio o va direttamente in piazza su posizioni che sono sostanzialmente No vax. Chiamiamo le cose con le loro nome. Perché chi non ancora non si è vaccinato, di fatto, ha scelto di non vaccinarsi. A scapito dei tanti che davvero non possono vaccinarsi e che rischiano in prima persona. Chi oggi strizza l’occhio ai No vax e fa parte di un partito di governo, anche a livello regionale, resta nell’ambiguità. Per questo dico che l’uscita di Villanova ha sicuramente segnato un punto».
Una Lega divisa a metà?
«Il tema mi appassiona solo alla luce del quadro complessivo. Non sono tempi comuni. Oggi il presidente della Regione è ancor più presidente di tutti e in questo momento lo sforzo è collettivo. La sua linea della fermezza mi convince per il bene di tutti. Diciamo che il mio auspicio è che un partito con cui,
obtorto collo, governiamo incarni questa stessa posizione in modo unitario.
Viviamo un tempo in cui la strumentalizzazione politica dovrebbe essere messa da parte. E, infatti, fra i partiti al governo, l’unico che ancora resta in una posizione ambigua è proprio la Lega».
Zaia è tornato anche sull’obbligo vaccinale ai sanitari rilevando che neppure nei nuovi contratti se ne fa cenno...
«In questo momento il vaccino per i sanitari è una conditio sine qua non per fare il medico. I duri e puri sono rimasti pochi, dialoghiamo con i dubbiosi».