Giallo sulla morte di un ragazzo albanese caduto nella scarpata
Il ragazzo, 22 anni, era in mezzo al bosco in piena notte: resta da chiarire perché si trovasse lì
Un ragazzo albanese di 22 anni è morto precipitando in piena notte in una scarpata: rimane da capire cosa ci facesse nel bosco, in piena notte, insieme a un cugino.
Nella notte tra martedì e ieri un giovane di 22 anni, di nazionalità albanese, è precipitato nel vuoto per 40 metri e si è sfracellato in fondo alla valle nei pressi del ponte «tibetano» in località Crero, antico borgo di Torri del Benaco, a picco sul lago di Garda e a mezza collina del monte Baldo. È accaduto intorno alle 5,30, quando il ragazzo, insieme a un cugino, stava percorrendo il sentiero che dal borgo conduce al ponte, un percorso in mezzo al bosco di circa 2 chilometri, impegnativo e impervio. Il 22enne, di cui non è stata resa nota l’identità, quando è arrivato a una settantina di metri dal ponte, per ragioni ignote è uscito dal sentiero, che corre parallelo a una forra. Lì, nell’oscurità, non si è accorto del baratro che gli si apriva sotto i piedi.
Il cugino che lo accompagnava, resosi conto della tragedia, non è riuscito a chiamare subito i soccorsi, perché, ha riferito, non aveva segnale sul cellulare. Solo quando ha raggiunto un’abitazione nei pressi del Crero, ha chiesto aiuto e chiamato i carabinieri, i quali hanno allertato il Corpo forestale. Erano ormai le 8,30 di ieri mattina: in quel momento, stava transitando in zona con un mezzo della Forestale l’agente Cristiano Pastorello (che è anche capoarea del Comune di Torri e consigliere comunale a Caprino Veronese). È intervenuto lui, dunque, insieme all’ex capostazione Roberto Morandi, per l’espletamento delle complicate operazioni di recupero del corpo, finito a fondo valle.
Il giovane albanese, dunque, è precipitato dalla scarpata su cui si era avventurato, uscendo dal sentiero che conduce al ponte, battezzato suggestivamente «tibetano» ma che tale tecnicamente non è, poiché è una struttura fissa in ferro, realizzata dal Comune di Torri, ancorata a funi e protetta da parapetti laterali in acciaio alti un metro e mezzo. Il corpo è stato recuperato a una ventina di metri dalla linea del ponte.
Ma che cosa ci facevano i due ragazzi in mezzo al bosco a quell’ora di notte? Secondo la testimonianza del cugino, resa ai carabinieri della compagnia di Caprino, i due avevano fatto un giro sul lago di Garda, arrivando sino a sopra la collina del Crero, per poi perdersi lungo il tragitto verso il ponte. Una versione dei fatti che ha sollevato più di qualche perplessità, vista l’ora e il luogo. Sui social è stata postata da alcuni cittadini del posto una ricostruzione dei fatti secondo cui i due giovani, animati da intenzioni non proprio raccomandabili, si trovavano lì per nascondersi da qualcuno. In quelle stesse ore, infatti, i carabinieri di Torri stavano svolgendo alcune attività di controllo e perlustrazioni notturne, cercando di intercettare alcuni ladri che, nell’ultimo periodo, hanno colpito in varie abitazioni della zona. Per ora, non vi sono prove che i due giovani albanesi possano essere riconducibili ai furti commessi. Di certo, comunque, i carabinieri stanno proseguendo tutti gli accertamenti del caso, per capire cosa facessero i due giovani cugini, di notte, su quel sentiero scosceso e molto appartato.