Feltrina tranciata di netto per la chiusura di un sovrappasso, danni alla struttura scoperti per caso L’Alemagna è un work in progress
In un intervento di routine, i tecnici di Veneto Strade hanno notato il calcestruzzo che si sbriciolava, andava sostituito subito
Inevitabili le code e il caos dovuto, inizialmente, anche a una carenza di segnaletica secondo gli automobilisti
Cantieri in corso su tutta la montagna veneta, dalla statale d’Alemagna passando per la Lessinia e arrivando all’Altopiano e inevitabili code si abbatte impietosa sui mesi che dovrebbero segnare la rinascita di un intero settore. I cantieri infiniti, infatti, si registrano proprio durante l’estate che sogna di ritrovare un turismo vicino a quello pre pandemia. Invece, le principali arterie per far arrivare i vacanzieri al buen retiro montano preferito si trasformano in una corsa a ostacoli.
Partiamo dal cavalcaferrovia sulla Feltrina nella cittadina trevigiana. Una ventina di giorni fa si sarebbe dovuto procedere solo alla sostituzione dei guard rail. Gli uomini di Veneto Strade, però, si sono resi conto che le travi del manufatto presentavano una importante carbonatazione del calcestruzzo per un’estensione dai 4 ai 6 centimetri. Tradotto dal linguaggio tecnico: il calcestruzzo delle travi del cavalcaferrovia si stava sbriciolando fino a 6 centimetri.
La decisione, spiega Silvano Vernizzi, direttore della società regionale che si spartisce con Anas la gestione della viabilità veneta, è stata immediata: «Rompendo il cordolo per la sostituzione dei guard rail ci siamo accorti che il calcestruzzo delle travi era ammalorato. Andava subito sostituito così come i ferri. Eseguire i lavori con il traffico in esercizio avrebbe messo a rischio la sicurezza degli operai ma non solo. Le travi oggetto dell’intervento sarebbero state indebolite e non si poteva rischiare».
La buona notizia è che le pressioni del Comune di Montebelluna e dei municipi vicini hanno portato a ingrossare le squadre degli operai, da 12 a 20 persone. «Si lavora giorno e notte» assicura il vice sindaco reggente Elzo Severin. E Vernizzi annuncia che il cavalcaferrovia sarà riaperto a senso unico alternato a fine mese e, definitivamente, a metà settembre. Sulla Feltrina passano centinaia di camion al giorno e i Comuni vicini non hanno gradito di vederseli sotto casa per così dire.
Più di qualcuno, soprattutto nella fase iniziale del cantiere, ha puntato il dito contro la segnaletica carente per le deviazioni. Automobilisti imbufaliti che si sono sentiti abbandonati. La proposta di Severin alla Regione, la gratuità della superstrada Pedemontana durante i lavori, fra Montebelluna est e Riese, non è stata accettata.
«Peccato - commenta lui sarebbe stata una bella pubblicità, i camion non sanno neppure che c’è l’alternativa della Spv, i navigatori ancora non la segnano». Così i tir passano per Biadene e sulla Gasparona. Deviazioni che arrivano a Castelfranco, impossibile o quasi arrivare alla Val
Silvano Vernizzi (Veneto Strade) Siamo intervenuti subito sul manufatto di Montebelluna ma sarebbe stato troppo rischioso tenere il cantiere aperto alla circolazione