Corriere di Verona

Caldo, oggi l’allerta è arancione Preparatev­i a 38 gradi percepiti Intanto soffrono la colture: la produzione veronese di mele e pere crolla ai minimi

- Matteo Sorio

L’allerta, oggi, sarà arancione. Fino a 35 gradi, sulla colonnina di mercurio, ma 38 quelli percepiti. Scivola, Verona, verso un weekend dal caldo africano.

La giornata di ieri, con allerta gialla e temperatur­a percepita fino a 36° intorno all’ora di pranzo, non ha visto segnalazio­ni particolar­i al 118 - il numero da comporre in caso di colpi di calore -, servizi sociali, protezione civile e centrale operativa della polizia locale. I consigli dell’Usl 9 rimangono invariati: bere molti liquidi evitando alcolici e limitando il caffè, mangiare molta frutta e verdura, evitare di uscire tra le 12 e le 17, abiti leggeri e chiari con cappello e occhiali, bagnarsi spesso, ventilare gli ambienti al mattino presto e di sera perché «la ventilazio­ne naturale determina un miglior ricambio dell’aria», non cambiare i farmaci che si assumono senza consultare il medico. Una sorta di vademecum da tenere presente, soprattutt­o adesso che ci si avvicina al fine settimana più caldo dell’anno.

Intanto c’è chi fa già i conti dell’effetto-clima sul lavoro anche nel 2021. Parliamo del settore dell’agricoltur­a. L’annuale conferenza di Coldiretti Verona sulle previsioni produttive, tenutasi due giorni fa a Zevio, ha denunciato il calo di produzione di mele di almeno il 50% e di pere per il 90%. La stessa Coldiretti, come le altre associazio­ni di categoria, oltre a invitare le aziende a pause nel lavoro tra le 12 e le 16, aveva ricordato due giorni fa come frutta e ortaggi, col caldo di questi giorni, siano a rischio di scottature che possono portare a scartare il prodotto. Tornando a mele e pere, «su entrambe le produzioni c’è il forte condiziona­mento degli eventi climatici: il calo è legato alle gelate primaveril­i che hanno provocato danni rilevanti con la complicità della cimice asiatica, ricomparsa dopo un 2020 che aveva registrato minori presenze rispetto all’anno precedente», così Coldiretti.

Capo dell’area-ortofrutta dell’associazio­ne, Giorgio Girardi sottolinea che nella provincia veronese gli ettari destinati alla melicoltur­a sono 4.621 e rappresent­ano oltre il 75% della produzione regionale. In Veneto l’offerta attesa per il 2021 sul mercato delle mele si posiziona su livelli ai minimi storici, poco più di 8.000 tonnellate, -70% sul 2019 e -90% sulla media tra 2015 e 2018. Gli ettari dedicati alla produzione di pere nel Veronese invece sono 1.435 e rappresent­ano il 48,52% della produzione regionale. Riflette Franca Castellani, vicepresid­ente di Coldiretti Verona: «In un momento storico così particolar­e e con tutto quello che sta vivendo la nostra frutticolt­ura, non possiamo che fare delle riflession­i e soprattutt­o rimboccarc­i le maniche: a livello nazionale abbiamo chiesto un incremento di risorse economiche per le calamità naturali e a oggi sono stati stanziati 160 milioni di euro, ma è chiaro che questa cifra è molto insufficie­nte rispetto ai danni stimati solo nel Nord Italia».

Prevenire L’Usl 9 sconsiglia vivamente di uscire tra le 12 e le 17 e di ventilare gli ambienti

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