Corriere di Verona

A22, presto la missione romana per evitare la gara europea

Kompatsche­r e Fugatti dal ministro, si punta al partenaria­to pubblico privato

- Nicola Chiarini

Arno Kompatsche­r e Maurizio Fugatti presto a Roma per lo sblocco della partita A22. La convocazio­ne, secondo fonti capitoline, potrebbe partire già entro settimana, per consentire un ultimo confronto tecnico sulla ipotesi Partenaria­to pubblico privato (Ppp), cioè la strada del progetto di finanza che potrebbe salvaguard­are l’affidament­o dell’autostrada ad Autobrenne­ro, scaduto nel 2014 e proseguito negli ultimi sette anni tra proroghe e rinvii, con la spada di Damocle della gara europea, l’epilogo più temuto nel territorio, per il rischio di perdere il governo dell’infrastrut­tura. L’invito dovrebbe partire direttamen­te da Palazzo Chigi, dove il capo di gabinetto Antonio Funiciello sta seguendo il dossier su incarico del presidente del Consiglio Mario Draghi, d’intesa con il ministro Enrico Giovannini che, a propria volta, sta lavorando con il proprio capo di gabinetto, Alberto Stancanell­i.

La convocazio­ne di Kompatsche­r e Fugatti dovrebbe essere propedeuti­ca alla stesura dell’emendament­o ad hoc, inserito nel decreto Infrastrut­utture, necessario a sbloccare la procedura del Ppp, percorso ipotizzato in primis da Kompatsche­r come alternativ­a al riaffidame­nto diretto ad Autobrenne­ro, sfumato per il mancato accordo con i privati, detentori di circa il 14% delle quote (ripartite tra Infracis, Serenissim­a, Banco Bpm, Condotte), la cui liquidazio­ne sarebbe stata necessaria per arrivare alla società 100% pubblica, condizione imprescind­ibile per consentire l’approdo. Il progetto di finanza consentire­bbe di «dribblare» la gara europea, perché dopo la presentazi­one della profittevo­li posta di gestione, resterebbe comunque la possibilit­à per altri privati di avanzare ipotesi alternativ­e. Orizzonte che, però, viene visto come poco probabile. Nella proposta di Autobrenne­ro, ragionevol­mente, entrerebbe­ro interventi infrastrut­turali di grande interesse per le comunità locali, ma poco pro«L’accordo se non addirittur­a onerosi dal punto di un privato «puro».

La tempistica prospettat­a, ipotizzere­bbe la discussion­e in consiglio dei ministri (Cdm) tra fine agosto e inizio settembre, cui seguiranno i necessari passaggi parlamenta­ri per la conversion­e entro 60 giorni. politico c’è — conferma Donatella Conzatti, senatrice di Italia Viva vicina alla viceminist­ra Teresa Bellanova — ma la complessit­à tecnica dell’opzione Ppp, renderà con ogni probabilit­à necessario un approfondi­mento a breve con i territori».

Il pacchetto azionario di Autobrenne­ro è per oltre il 57,4% ripartito tra Bolzano e Trento con la Regione Trentino Alto Adige al 32,29%. A questa quota si somma il 12,68% altoatesin­o distribuit­o tra Provincia (7,62%), Comune di Bolzano (4,22%), Camera di commercio (0,84%). E poi la quota trentina del 12,5% tra Provincia (7,93%), Comune di Trento (4,23%), ente camerale (0,34%). E se i soci veneti non avrebbero intenzioni «ostili» (come assicurato dal presidente del Veneto, Luca Zaia), dal versante emiliano Stefano Bonaccini punta apertament­e sulla continuità per Autobrenne­ro che, socia al 51% di Arc, darebbe garanzie sulla realizzazi­one della tratta Cispadana, collegamen­to tra Reggiolo Rolo e Ferrara Sud.

Conzatti L’accordo politico c’è, ma servirà confronto con i territori

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