Corriere di Verona

Red carpet, con le modelle ora ci sono anche i virologi

Burioni fra Bianca Balti ed Hellen Mirren

- S.D’A.

«Il red carpet? Non so nemmeno cosa sia. È la mia prima volta qui e sono colpito dalla magia che si sprigiona da questa manifestaz­ione». Nell’anno in cui i virologi sono diventati delle star televisive, uno dei primi a calcare il red carpet della serata inaugurale è Roberto Burioni, inviato da uno degli sponsor. Il virologo star, da mesi ormai bersaglio delle minacce dei no vax, è l’eccezione che conferma la regola di un perfetto red carpet veneziano 2.0: un bel mix di modelle, influencer di tutti i tipi, politici della prima (Francesco Rutelli) e della seconda ora (Enrico Carelli), nazionali e locali, e personaggi che brillano nei loro campi che piombano con la loro estraneità davanti all’obbiettivo dei rapaci fotografi.

Il glamour è assicurato dallo squadrone delle modelle: Maria Carla Boscono con esattament­e mezzo vestito, Bianca Balti in una nuvola giallo oro modello La bella e la bestia. L’eleganza da Alba Rohrwacher, in un candido abito che omaggia il plissé, al braccio del compagno Saverio Costanzo, in giuria nel concorso principale di Venezia 78.

Nell’anno in cui il direttore Alberto Barbera «soffia» il film di Pedro Almodóvar al Festival di Cannes, il direttore di Cannes Thierry Fremaux arriva al

Lido un po’ in sordina. Accanto a lui un collaborat­ore che osa fare il cinefilo fino alla fine e sfoggia una mascherina Viva Varda - che omaggia una delle più famose donne registe, Agnès Varda: «Ho collaborat­o tanto con lei e voglio ricordarla sempre». In quota noblesse oblige francese anche Isabelle Huppert, fasciata in un abito color carne che esalta il pallore e la sua dimensione eterea.

Luca Guadagnino e l’ex presidente della Biennale Davide Croff scelgono lo smoking bianco, che di sera andrebbe evitato per non rischiare l’effetto «cameriere», come disse al suo debutto il neo presidente Roberto Cicutto. Nell’anno in cui il festival punta molto sul film Spencer di Pablo Larraín sugli ultimi giorni di Lady Diana, la Mostra è affollata di nobili vere o di finzione. Ci sono Anita ed Eliza Spencer, nipoti di Lady Diana e sorelle di Kitty Spencer, che da giorni staziona in laguna arrivata al seguito della tre giorni di Dolce & Gabbana. Della compagnia fa parte anche l’attrice inglese Helen Mirren, che nel 2007 sbancò Venezia proprio nei panni della Regina in The Queen di Stephen Frears: ieri sera era fasciata in un abito da sirena celeste. Acqua marina per la pr Tiziana Rocca, che opta spesso per lo stile impero e che espone come trofei i gioielli della maison che sponsorizz­a il festival. Sara Sampaio e Barbara Palvin, ormai immancabil­i, calcano il red carpet con la falcata delle marziane. Con loro, new entry, Madisin Rian, modella americana star di Instagram. Tanto eteree quanto inumane, direbbe probabilme­nte l’Estetista Cinica, altro fenomeno social che a Venezia arriva con l’amico Paolo Stella: «Ho una fame terribile, non mangio da una settimana per entrare nel vestito - confessa - non tocco un carboidrat­o da giorni. Ma ora basta. L’abito di domani per fortuna è largo e stasera si mangia!». Per una di noi, ce ne sono cento le cui forme sembrano opere di Giacometti. Come la spagnola Milena Smit, 24 anni, tra i protagonis­ti del film Madres Paralelas, che sfila con un abito bianco e nero in cui i due colori sono separati da pura trasparenz­a spinti sottovuoto. Nessuno mostri le foto all’Estetista Cinica.

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