Senza green pass alla Diesel non si mangia (neppure alla scrivania)
L’azienda senza ossigeno: solo 28 giorni al lavoro fino a fine anno. Distretti, il calzaturiero tenta l'accordo
Nelle sedi del gruppo OtbDiesel, cioè le quattro sedi delle società che fa capo a Renzo Rosso, denuncia la Filctem-Cgil, i lavoratori senza green pass non possono di fatto pranzare all’interno delle sedi: vietato l’accesso in mensa ma anche l’uso di lunch-box.
Da Acc a Forall a Slim Rolling, le sole crisi delle aziende maggiori valgono 1.300 posti in bilico. Senza contare distretti e filiere, dalla moda alla calzatura, in cui le difficoltà non sono riassorbite. Non solo ripresa, nell’autunno dell’industria in Veneto. I casi di crisi non mancano e la somma dei dipendenti delle imprese con un futuro incerto, calcolato alcune settimane dall’Unità di crisi della Regione, è di 6.500 in 32 aziende su cui sono stati attivati i tavoli. Sei i casi i più impegnativi, che nel complesso toccano con oltre 1.300 dipendenti. La prima resta Acc, realtà dei compressori con più di 300 dipendenti in amministrazione straordinaria, alla ricerca della finanza per sostenere il programma del commissario straordinario Maurizio Castro. E dove si fanno i conti con i soldi rimasti a seguito della crisi di liquidità. Mancano ormai le risorse per acquistare le materie prime, peraltro sempre più costose.
Così a settembre i lavoratori saranno operativi solo 12 giorni; a ottobre, 7; a novembre 6 e a dicembre 3. La produzione è ovviamente prevista in calo: 95 mila pezzi a settembre, 50 mila a ottobre, 40 mila a novembre e 20 mila a dicembre. A fine anno, senza iniezioni di liquidità, l’impresa chiuderà. La tragica «scaletta» di discesa verso la fine è stata diffusa ieri da Cgil, Cisl e Uil, dopo l’incontro con Castro e ale assemblee dei lavoratori. Il problema pareva risolto con l’articolo 37 del decreto Sostegni, che istituisce un fondo di 400 milioni per le imprese come Acc: operative sotto il profilo industriale, ma nei guai da quello finanziario. È già stato emanato il decreto attuativo, ma manca quello direttoriale
205
In migliaia, i compressori che saranno prodotti fino a fine anno
400
In milioni di euro, il valore del fondo di sostegno che non parte
del dirigente del Mise Giuseppe Bronzino. Ieri i sindacati hanno chiesto una rapida convocazione al Mise: «Se entro dieci giorni non saremo chiamati lavoratori e loro rappresentanti si mobiliteranno e auto-convocheranno al ministero». Chiesto anche l’intervento del presidente della Regione, Luca Zaia.
Tra gli altri dossier difficili, quello dell’altra azienda bellunese, l’Ideal Standard. A ottobre è atteso l’incontro al ministero per lo Sviluppo economico per conoscere il piano industriale e capire se il progetto prevede un futuro per l’ultimo sito in Italia della multinazionale dei sanitari, a Borgo Valbelluna, dove operano 450 addetti, dopo che in passato non sono mancate le chiusure improvvise.
Così come non appare facile il caso dello stabilimento Abb di Bassano, 100 addetti. Che la multinazionale intende chiudere a marzo 2022, nonostante il lavoro non manchi e l’offerta concreta per rilevare lo stabilimento avanzato da un gruppo locale, rifiutato forse per non creare un precedente nella gestione dei siti.Il sindacato insisterà sulla vendita, nell’incontro destinato a tenersi a breve, dopo la richiesta dell’azienda. Stessa situazione tutta in salita alla Socotherm di Adria, una sessantina di addetti, che la proprietà canadese di Shawcor intende chiudere e dove l’ipotesi di vendita appare difficile.
Sul fronte moda, nel caso della vicentina Forall-Pal Zileri si punta sulla soluzione di un’acquirente, di fronte alle manifestazioni d’interesse giunte, per la parte produttiva del gruppo in mano al fondo del Qatar Mayhoola. «Dopo la cassa integrazione straoardinaria attivata per 12 mesi, dobbiamo entrare nel merito della discussione – riferisce Daniele Zambon, della Femca Cisl di Vicenza, in vista di un possibile prossimo incontro». Intanto tra prepensionamenti e dimissioni incentivate in 50 hanno lasciato l’azienda su i 240 addetti totali tra le parti produttiva di gestione del marchio. L’individuazione di un investitore pare la strada tracciata anche per Slim Fusina Rolling (ex Alcoa), controllata dal fondo tedesco Quantum, realtà dei laminati in alluminio di Venezia che impiega circa 260 operai. Dopo la proroga del concordato, l’autunno dovrebbe portare tra settembre e ottobre gli incontri decisivi sulla soluzione.
Fin qui le singole imprese. Sul fronte, invece, dei tavoli regionali dedicati alle filiere, oggi otto, spicca l’attenzione rivolta al calzaturiero, che alterna segnali di allarme per quanto accadrà al termine del blocco dei licenziamenti per il comparto moda (tremila gli esuberi temuti solo nella Riviera del Brenta) a segnali di ripresa di commesse ed esportazioni, al punto che solo un’azienda ogni 20 oggi risulta aver chiesto ammortizzatori sociali. Per la calzatura l’incontro in Regione è fissato il 16 settembre. Il segretario regionale Uiltec, Gianpietro Gregnanin, conferma le sue preoccupazioni: «Il calzaturiero - sostiene sarà tra i settori in cui più tardi si parlerà di ripresa. È importante arrivare a un’ accordo di distretto per cogliere le opportunità del Pnrr in sinergia con l’ azione che stiamo facendo in tutti i tavoli con la Regione».