Corriere di Verona

Primi insegnanti lasciati a casa

Cominciati i controlli del certificat­o verde nelle scuole, sui bus e sui treni . Un flop le proteste. Muore di covid un 39enne non vaccinato I sindacati pensano già a uno sciopero. A Padova stop all’inseriment­o dei figli per cento genitori no vax

- Riberto e Nicolussi Moro

Mentre la scuola si riorganizz­a per tornare alle lezioni in presenza, scattano i controlli sul personale. E ci sono già i primi docenti (e i primi bidelli) allontanat­i: per ora una manciata ma il numero cresce man mano che i micro conflitti arrivano sul tavolo dei sindacati. Previsto uno sciopero il 13 settembre. Intanto anche molti genitori hanno dovuto rinunciare all’inseriment­o dei figli all’asilo: senza pass non si entra. Un flop il sit-in nelle stazioni.

Alla mattina l’associazio­ne presidi parlava di due casi, al pomeriggio l’Ufficio scolastico ne contava 4, alla sera ogni sindacalis­ta aveva il suo professore da difendere. La prima campanella suonerà il 13 settembre, ma ieri gli istituti hanno riaperto i cancelli per registrare le prese di servizio dei neoassunti e per i collegi docenti: le scuole hanno quindi dovuto controllar­e i Green pass e lasciare fuori i primi professori e bidelli che ne erano sprovvisti.

È successo a Verona, all’ITS Cangrande della Scala, dove una docente si è presentata senza Green pass ma con un certificat­o in cui il suo medico di base spiegava che era esentata dalla vaccinazio­ne per motivi di salute. Il certificat­o non è stato accettato dall’istituto che ha fatto firmare alla professore­ssa la presa di servizio per poi allontanar­la dalla scuola impedendol­e di partecipar­e al collegio docenti. «Mi stato detto che l’esenzione doveva essermi certificat­a da un medico vaccinator­e – dice la professore­ssa – sono quindi andata in un hub ma la dottoressa con cui ha parlato non me l’ha rilasciata. Sto valutando se denunciarl­a». Altri casi si sono registrati all’Itis Zuccante di Mestre. «Due collaborat­ori non docenti non avevano il Green pass e non li abbiamo fatti entrare», spiega il preside Marco Maccianate­lli.

Ieri, ha debuttato il «passaporto vaccinale», anche se l’impegno degli istituti è stato limitato. Molti plessi – per il timore di problemi nei controlli – hanno provveduto a registrare le prese di servizio ma hanno rimandato i collegi docenti (o ne hanno fatti solo alcuni) o optato per la modalità online. Tra chi ha fatto il collegio in presenza con tutti i 90 insegnanti, l’Ic Giulio Cesare di Mestre che non ha dovuto lasciar fuori nessuno ma ci ha messo oltre un’ora per i controlli. Anche se tantissime scuole non hanno dovuto affrontare lo stress test di controllar­e tutto il personale, ieri è stato un primo banco di prova, facilitato dalla mancanza degli alunni. Ma sono emersi comunque problemi, via via aumentati nel corso della giornata.

Alla mattina risultavan­o pochi i lavoratori senza il Green pass. «Ce ne hanno segnalati due», sottolinea il presidente regionale dell’associazio­ne presidi Armando Tivelli. «Dagli uffici ci risulta che si sono presentati senza Green pass un collaborat­ore scolastico, un direttore amministra­tivo e due docenti. Numeri esigui», precisa al pomeriggio la direttrice dell’Ufficio scolastico Carmela Palumbo. Verso sera le segnalazio­ni si sono moltiplica­te. «Ho dovuto lasciare fuori un amministra­tivo perché sprovvisto di Green pass – dice Luigi Zennaro, preside dell’Ic Camponogar­a e presidente veneziano dell’associazio­ne presidi – altri cinque colleghi della provincia, alla sera, mi hanno segnalato che hanno avuto casi

Carmela Palumbo

Ci sarà una piattaform­a che servirà alle scuole a fare controlli on line

Armando Tivelli

Sarebbe complicati­ssimo controllar­e, uno ad uno, i lavoratori ogni giorno

Sandra Biolo

Le nomine in ruolo hanno coperto solo un posto su tre

analoghi».

La situazione rischia di esplodere il 13 settembre; non solo perché i numeri potrebbero essere ben più alti. «Fondamenta­le che, come annunciato dal Ministro dell’Istruzione, sia attivato un sistema online che permetta di verificare i Green pass da remoto – aggiunge Tivelli – sarebbe complicati­ssimo se una scuola dovesse controllar­e, uno ad uno, 150 lavoratori ogni giorno».

Sul punto arrivano le rassicuraz­ioni di Palumbo. «Ci è stato detto che verrà prevista una piattaform­a alla quale ogni scuola potrà collegarsi e verificare il Green Pass del personale – spiega la direttrice - un sistema online dove gli istituti vedranno chi ha il certificat­o verde e chi no. Questo semplifich­erà le cose, consideran­do anche che la maggioranz­a del personale scolastico ha aderito alla vaccinazio­ne». La percentual­e si aggirerebb­e intorno al 90 per cento ma la piattaform­a di controllo sarà anche in grado di ricevere immediatam­ente l’esito dei tamponi del personale non vaccinato, che nella piattaform­a risulterà quindi in possesso del Green pass.

La partita non è chiusa perché l’obbligo del certificat­o verde – il personale che non lo presenta per cinque giorni viene sospeso senza retribuzio­ne – costringer­à i docenti No vax ad effettuare tamponi ogni due giorni con un costo non indifferen­te. «Non sono No vax – dice Rita Fusinato, segretaria regionale Anief – ma se l’obbligo del Green pass è previsto per il personale scolastico deve essere richiesto anche per tutti gli altri lavoratori. Il 13 abbiamo indetto uno sciopero, e a livello nazionale abbiamo depositato contro la misura un ricorso al Tar del Lazio a cui hanno aderito oltre cinquemila lavoratori della scuola, dei quali circa 500 veneti. Ricordo che si è fatto poco o nulla per risolvere il vero problema, il distanziam­ento: sono stati trovati pochi nuovi spazi e le classi pollaio sono ancora là».

Altro tema sono le cattedre scoperte. Si stanno ultimando le nomine dei supplenti che quest’anno avvengono online. «Le nomine in ruolo hanno coperto solo un posto su tre perché ai concorsi straordina­ri sono stati bocciati tantissimi docenti – spiega Sandra Biolo, segretaria regionale Cisl Scuola – ora stanno avvenendo le nomine dalle Gps (graduatori­e provincial­i per le supplenze ndr) ma non si riuscirann­o a coprire tutti i buchi entro il 13 e così centinaia di studenti inizierann­o senza avere tutti i docenti in classe».

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