Pennacchi: «Il Pojana qui non verrebbe mai preferisce i capannoni»
«Il Pojana alla Mostra del cinema? Ma semo mati? Non esiste. I film con i sottotitoli in aramaico… nei capannoni c’è roba da fare». Andrea Pennacchi non ha dubbi: il suo personaggio Pojana, l’imprenditore veneto avvelenato e rissoso diventato famoso sugli schermi di La7 «Propaganda Live», al Lido non ci metterebbe piede. «C’è un’incomunicabilità tra i “capannoni” che hanno luoghi comuni sugli intellettuali e viceversa… a me dispiace sempre, conosco tutti e due i mondi». Pennacchi, però, alla Mostra del cinema è venuto da protagonista del nuovo film di Andrea Segre, Welcome Venice, che ieri ha inaugurato «Notti Veneziane», spazio realizzato dalle Giornate degli Autori in collaborazione con Isola Edipo. «Non ho voluto vederlo in anteprima» dice Pennacchi, che nella pellicola interpreta Alvise, uno dei tre fratelli originari della Giudecca; sull’isola, c’è una casa di famiglia, dimora di uno dei due fratelli pescatori (un moecante, ovvero di piccoli granchi che si trovano in Laguna, interpretato da Paolo Pierobon) che, secondo Alvise (Pennacchi) potrebbe diventare un bed and breakfast da affittare agli stranieri. Lo scontro con il fratello è inevitabile. «Non interpreto il personaggio cattivo, io sono il buono: Alvise vuole salvare il fratello e la casa – commenta–. Vede l’eredità di famiglia al di sopra della contingenza, della precarietà costante… insomma, non si è più il “mezzadro” ma il paron. È una possibilità di uscire dalla ristrettezza, persino io ricordo quando si spegnevano le luci in casa e si stava attenti al centesimo». E il 5 settembre ci sarà una proiezione proprio in Giudecca. «Gli abitanti ci hanno aiutato a entrare nell’atmosfera. Essendo io un veneto “di terra”, non era facile - conclude - È difficile non innamorarsi della Giudecca. C’è tutto il conflitto passato e presente, la pesca convive con il turismo».
Con Segre ho scoperto la Giudecca, luogo di conflitti