Convento no vax la Diocesi preoccupata «Troppi conflitti»
Fratelli coltelli, verrebbe proprio da dire. Il caso, curioso quanto basta, arriva da Padova e riguarda un dottore che ha «denunciato» al vescovo, monsignor Claudio Cipolla, la sorella suora che non si è ancora vaccinata. L’uomo, Primo Brugnaro, è un medico di base in pensione di 72 anni, che lavora, come volontario, all’ospedale militare del capoluogo euganeo. La donna, la 77enne Angela Brugnaro, è invece la madre superiora del monastero Hanastasis di Montegalda che, nonostante si trovi in provincia di Vicenza, fa parte della diocesi di Padova. E la disputa familiare è appunto scoppiata perché suor Angela, peraltro in compagnia delle altre cinque monache che abitano con lei, non avrebbe alcuna intenzione di immunizzarsi. Tanto che il fratello Primo, che all’ospedale militare della città del Santo si occupa proprio delle vaccinazioni, ha «segnalato» al vescovo Cipolla sia la sorella che le altre cinque suore, chiedendo al presule di assumere qualche provvedimento nei confronti delle «irriducibili» di Montegalda. «Sia il vescovo che altri rappresentanti della
Diocesi - precisa don Daniele Longato, portavoce di monsignor Cipolla - si sono più volte espressi a favore del vaccino, invitando tutte le comunità religiose ad attenersi alle indicazioni del governo. Detto questo, però, il richiamo può essere solo alla responsabilità personale di ciascuno di noi». Nessun obbligo, quindi, per suor Angela e le altre cinque monache che nel frattempo, piuttosto adirate per la diffusione della vicenda, hanno staccato tutti i telefoni del monastero vicentino. Anche se, ai pochi che sono riusciti a parlarle, la madre superiora avrebbe espresso la volontà di immunizzarsi entro la fine di settembre. D’altronde, sottolinea ancora il portavoce del vescovo, «la situazione che stiamo vivendo è molto complessa e delicata e ciascuno di noi è chiamato a un sussulto di responsabilità, pure per evitare che il conflitto prevalga sul buonsenso e sulla ricerca di un percorso che ci porti serenamente tutti fuori dalla pandemia. La carica di conflittualità che sta assumendo il confronto tra le diverse posizioni in merito al vaccino, ci preoccupa non poco». (d.d’a.)