Corriere di Verona

Il locale che dà lavoro ai profughi piace alla Sinistra (e a Tripadviso­r) «Ma i no vax ci prendono di mira»

Il ristorante «etico» insegna un lavoro ai migranti. Ed è tappa fissa dei politici

- di Davide D’Attino

Poco più di cinque anni dopo, si può dire che la scommessa è stata vinta. Tanto che, secondo le recensioni su Tripadviso­r, stiamo parlando del terzo miglior locale di Padova (su un totale di 807), finora premiato con quattro pallini e mezzo su cinque da 349 clienti.

«Per carità - sorridono i tre artefici di tale successo - Tripadviso­r non è proprio la Guida Michelin, ma essere giudicati in questa maniera da chi viene a mangiare da noi costituisc­e comunque una grande soddisfazi­one».

Siamo in via Chiesanuov­a, periferia ovest della città del Santo. Ed è qui, all’inizio della strada regionale che collega il capoluogo euganeo con Vicenza, che a giugno del 2016 il sacerdote «di frontiera» don Luca Favarin, l’ex broker finanziari­o Stefano Ferro e la sua compagna Carolina Borgoni hanno deciso di aprire il ristorante «etico» Strada Facendo. «La nostra ambizione - raccontano - era quella di offrire una cucina italiana “multiregio­nale” e di qualità». Un proposito, tra menù di carne e pesce, che sembra effettivam­ente essere stato centrato.

Ma quello che stava più a cuore a don Favarin e colleghi, già da tempo impegnati nella cooperativ­a sociale Percorso Vita, era provare a regalare un futuro dignitoso ai tanti profughi che, in attesa di ottenere o meno lo status di rifugiati, venivano appunto assistiti dalla stessa Percorso Vita. «Bisognava, e bisogna tuttora, dare un’opportunit­à a questi ragazzi», scandiscon­o i tre.

In pratica, lavorando in cucina o servendo ai tavoli, i migranti svolgono una sorta di formazione. E poi - almeno quelli con la protezione internazio­nale o il permesso di soggiorno - sono pronti per andare in cerca di una vera e propria occupazion­e. Quasi sempre, evidenteme­nte, nel campo della ristorazio­ne.

«Possiamo davvero dire che, in certi casi, qui da noi gli ultimi diventano i primi» sorridono il prete, Ferro e compagna. «Basti ad esempio pensare a quello che è stato indiscutib­ilmente il nostro miglior chef: un ragazzo provenient­e dalla Guinea Bissau, bravissimo e molto portato per la cucina, che oggi lavora in Portogallo, in uno dei locali più rinomati di Lisbona».

Intanto, c’è chi dice che Strada Facendo sia diventato il punto di riferiment­o della Sinistra, cittadina e non. Ma Ferro, il più politicame­nte impegnato del gruppo, replica così: «Le nostre idee sul tema dell’accoglienz­a sono molto chiare ed è quindi naturale che la maggior parte dei nostri clienti condivida i nostri stessi valori. Detto questo però - ribadisce l’ex broker - da noi viene davvero a mangiare chiunque, proprio perché, modestamen­te, si mangia bene. Più di qualche sera, per dire, si è presentato anche l’ex sindaco leghista di Padova, Massimo Bitonci, che in merito ai profughi, e non solo, ha posizioni diametralm­ente opposte rispetto alle nostre».

Nel frattempo, questo pomeriggio, nel ristorante di via Chiesanuov­a, comincerà la festa provincial­e di Articolo Uno. E tra gli ospiti, ci sarebbe dovuto essere pure il ministro della Salute, Roberto Speranza, che invece resterà a Roma per una riunione straordina­ria del consiglio dei ministri: «Quando si è diffusa la notizia che sarebbe arrivato Speranza - ricorda don Favarin - il popolo No Vax e No Green Pass ci ha immediatam­ente preso di mira, pubblicand­o sui social alcune recensioni negative. Ma io, a questi terrapiatt­isti da strapazzo, rispondo che sono favorevole sia all’obbligo vaccinale che a quello di possedere la cosiddetta certificaz­ione verde per entrare in qualsiasi luogo al chiuso, chiese comprese per intenderci».

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 ??  ?? Il locale «etico»
Sotto, il «Ristorante etico Strada Facendo» che sorge a Padova. Sopra, don Luca Favarin
Il locale «etico» Sotto, il «Ristorante etico Strada Facendo» che sorge a Padova. Sopra, don Luca Favarin

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