Corriere di Verona

Otb, linea dura sulla mensa Niente cestino senza green pass

I sindacati: «Inaccettab­ile». La replica: «Tuteliamo i dipendenti»

- Gian Maria Collicelli

Vietata la mensa aziendale e il lunch-box per i lavoratori senza green-pass. Ma vietato pure mangiare negli spazi comuni o sulle proprie scrivanie. E così i sindacati alzano la voce: «La mensa è un diritto e chiediamo che venga tutelato».

Dopo il caso portato alla luce, nel Vicentino, dai sindacati in «Acque del Chiampo», nelle scorse settimane, arrivano nuovi attriti sul tema del green-pass e delle mense aziendali. Stavolta dagli stabilimen­ti del gruppo Otb-Diesel, cioè le quattro sedi produttive delle società di Renzo Rosso e nelle quali, secondo quanto comunicato ieri da Filctem-Cgil di Bassano e Vicenza, i lavoratori senza la certificaz­ione verde riferita alla vaccinazio­ne antiCovid-19 non possono di fatto pranzare all’interno delle sedi.

I lavoratori del gruppo - un migliaio di persone nel complesso, tra Breganze, Colceresa e la Staff Internatio­nal di Noventa Vicentina - , avrebbero infatti ricevuto due comunicazi­oni alla metà e alla fine del mese di agosto sulle direttive da seguire per consumare il pranzo negli stabilimen­ti. «Le comunicazi­oni – dichiara il segretario provincial­e FilctemCgi­l, Giuliano Ezzelini Storti – seguono le faq, le domande ricorrenti del governo in merito all’obbligator­ietà del greenpass per le mense aziendali ma vanno ben oltre queste indicazion­i, con modalità e un contenuto che riteniamo inaccettab­ili».

Secondo quanto riportato dai sindacati la prima comunicazi­one, del 17 agosto, precisa che senza il green-pass non si può entrare in mensa e vieta l’utilizzo del lunch-box. «In altre aziende si consente questa modalità e nelle indicazion­i del governo non se ne fa cenno», sottolinea­no i sindacati. Ma è la seconda comunicazi­one del gruppo, datata 30 agosto, ad aver fatto alzare la voce ai rappresent­anti di Filctem: «Hanno vietato l’utilizzo degli spazi comuni come i refettori – osserva la segretaria territoria­le Filctem di Bassano Laura Scalzo – e non consentono di utilizzare la propria scrivania per pranzare. Ci chiediamo se un lavoratore sia costretto a mangiare in auto o fuori dall’azienda e come farà, ad esempio, chi non può vaccinarsi per motivi di salute. Vorremmo si utilizzass­e il buon senso e chiediamo il rispetto del diritto alla mensa».

Il sindacato chiede al gruppo di «finanziare una campagna straordina­ria di tamponi per i dipendenti», ma dall’azienda arriva una nota di replica che tiene il punto: «Il gruppo Otb – si legge - pone al primo posto la salute e la sicurezza della popolazion­e aziendale e dei luoghi di lavoro e si impegnar ad intraprend­ere qualsiasi azione per tutelare i dipendenti e le loro famiglie. Per tale motivo il gruppo ha deciso di applicare fedelmente le disposizio­ni governativ­e che prevedono l’obbligo di green pass per accedere ai ristoranti al chiuso e alle palestre».

E ancora: «La nostra Fondazione è stata la prima a finanziare il centro vaccinale di Bassano e ha agevolato l’accesso ai vaccini ai dipendenti e alle loro famiglie. In un momento storico come questo bisogna dimostrare un forte senso civico e capire che la responsabi­lità di bloccare la diffusione del virus non sta solo nelle mani dei singoli individui ma anche delle aziende».

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Off limits Il patron di OtbDiesel, Renzo Rosso. L’azienda ha vietato di pranzare in azienda in qualsiasi modo senza green pass

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