Sonia Bergamasco «La mia Cassandra torna a farsi donna»
Torna dalla mitologia, per parlare al mondo d’oggi. Il testo di Ruggero Cappuccio Resurrexit Cassandra è il monologo che andrà in scena al Teatro Romano di Verona il 7 e 8 settembre alle 21, all’interno dell’Estate Teatrale Veronese organizzata dal Comune di Verona (biglietti e informazioni sul sito internet www.estateteatraleveronese.it). A vestire i panni della sacerdotessa sarà l’istrionica Sonia Bergamasco, con la regia di Jan Fabre che firma anche l’ideazione, scenografia e film, le musiche originali sono di Stef Kamil Carlens e i costumi di Nika Campisi.
Sonia Bergamasco, com’è la sua Cassandra?
«Ho letto il testo un anno fa e mi aveva impressionato quest’interpretazione viva e attuale della sacerdotessa troiana. La voce di Cassandra, che l’autore fa risuonare, è drammatica, forte, compassionevole, ironica e spiazzante. È una Cassandra che torna a farsi donna per dire un’ultima volta quello che ha già detto e che ha cercato di far capire inutilmente».
Cioè?
«Lo sperpero, violenza, la mancanza di ascolto e di cura porteranno alla distruzione della Terra: è uno dei temi centrali per Cassandra, che a un certo punto dice anche “avete distrutto ciò che nessuna guerra aveva distrutto”. È un’accusa precisa, circostanziata e diretta, a cui si aggiunge la denuncia del degrado e la preghiera. Una sorta di rituale, che questa principessa schiava mette in azione chiedendo a gran voce ascolto per amore e con amore».
La musica è importante in questa pièce.
«Il compositore ha seguito passo passo le prove e ha composto le musiche per questi cinque movimenti in cui è suddiviso il testo di Cappuccio. È una sorta di colonna sonora, un respiro interiore e un paesaggio drammaturgico che guida la narrazione. Sul fondale bianco scorre un alter ego, una sorta di visione onirica della Cassandra in presenza. In questo deserto candido disseminato di serpenti lignei, si alza la sua voce».
Da sola contro tutti?
«Non sono sola: i serpenti sono animali sacri per Cassandra e sono suoi alleati. Io invece sono in compagnia del pubblico, con cui s’instaura una relazione di energia circolare».