Padova Urbs Picta il film tra arte e storia di Strukul e Gorgi
L’atmosfera di quel mondo che ha reso Padova «Urbs Picta», già agli albori del Rinascimento. È il tema attorno a cui ruota il documentario «Urbs Picta: Giotto e il sogno del Rinascimento», con la regia di Francesco Invernizzi («Canova», «Leonardo – Cinquecento», «Mathera L’ascolto dei sassi»), la produzione esecutiva e creativa di Diego Loreggian, prodotto da Magnitudo Film con la Veneto Film Commission, presentato ieri alla Mostra del cinema. La sceneggiatura è firmata dallo scrittore padovano Matteo Strukul, premio Bancarella autore bestseller della tetralogia di romanzi I Medici (Newton Compton) e da Silvia Gorgi, autrice di cinque saggi divulgativi sulla città di Padova. La consulenza scientifica è di Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova.«Per quella che è stata la mia esperienza di raccontare l’Italia anche nel mondo, ci sono lettori e lettrici interessati al Rinascimento italiano – ha detto Strukul – . Ora ho portato la mia città, Padova, al cinema, una città che così tanto ha dato all’arte. Ancora prima dei Medici, i Carraresi hanno visto nell’arte e nella bellezza un linguaggio di promozione, ma anche di manipolazione. Cosimo il Vecchio, quando venne esiliato da Firenze, viene bandito a Padova e viene seguito da Donatello. C’era un rapporto continuo tra Firenze e Padova e il documentario vuole mostrare la visione di quei tempi».La genesi del docufilm è antecedente alla nomina dei sette siti Unesco che si sono uniti alla Cappella degli Scrovegni. «È nato tre anni fa – precisa il regista Invernizzi –, ci parla di Giotto nella sua interezza e della nascita del mecenatismo, delle famiglie di Padova che si scontravano tra loro ma erano anche propositive, diventando mecenati di contenuti artistici». Non solo Giotto, ma anche Francesco Petrarca, Guariento d’Arpo, Giusto de’ Menabuoi. «Il film vuole fare entrare il pubblico nell’atmosfera di inizio Trecento – spiega Silvia Gorgi –, quando Giotto rivoluziona l’arte come Dante ha fatto con la letteratura, quando le famiglie del tempo credono nell’arte e nella cultura, quando Petrarca sceglie di trascorrere a Padova la fine della sua vita, ad Arquà Petrarca. Oltre al centro di Padova, il documentario esplora anche i territori della provincia che ci raccontano quel tempo».
«È un’occasione di riscatto per una città un po’ dimenticata nel passato – conclude Invernizzi – Possiamo così spiegare perché Padova è stata riconosciuta Urbs Picta dall’Unesco».