Corriere di Verona

«Rifiutava il controllo non avevo alternativ­e Ora fa riunione in dad...»

- Gabriele Fusar Poli

Deve ancora suonare la prima campanella, eppure sono già comparsi i «ribelli». E se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’annata rischia di essere complicata: nel Padovano già si registrano i primi casi di appartenen­ti sia al personale docente che a quello amministra­tivo, tecnico e ausiliario che non sono stati fatti entrare a scuola in quanto privi di Green pass causa mancata vaccinazio­ne o assenza di tampone negativo, o magari sempliceme­nte hanno rifiutato di mostrarlo in segno di protesta. Gli istituti hanno iniziato mercoledì a riaprire i battenti per svolgere i collegi dei docenti in presenza (dove possibile) e per completare le pratiche burocratic­he (la legge impone che siano svolte in presenza) delle prese di servizio dei nuovi assunti, operazioni per le quali era richiesto il controllo del certificat­o verde.

Peccato che c’era chi non ce l’aveva, o che non aveva alcuna intenzione di mostrarlo anche qualora ne fosse in possesso: è il caso di una maestra (assunta a tempo indetermin­ato) della scuola elementare di Campagnalt­a, frazione di San Martino di Lupari nel Padovano, che mercoledì, a precisa richiesta degli addetti al controllo del Green pass e di Giorgio Michelazzo, preside dell’istituto comprensiv­o, non ha voluto esibirlo affermando che non era obbligata a farlo.

Il dirigente scolastico ha provato a farle capire che le normative vigenti parlano chiaro, ovvero che il Green pass è la conditio sine qua non per accedere nella scuola, ma la donna di mezza età non ha voluto sentire ragioni e il preside si è visto costretto a chiamare i carabinier­i. Una volta arrivati sul posto i militari dell’Arma hanno identifica­to la maestra (che si è poi allontanat­a di sua spontanea volontà) e raccolto la testimonia­nza del preside.

«Dato che non ha esibito il Green pass non so se sia o meno vaccinata o se abbia un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti — racconta il dirigente scolastico — . La legge parla chiaro: non potevamo farla accedere a scuola. È l’unico caso riscontrat­o in tutto l’istituto, tra l’altro oggi (ieri, ndr), abbiamo fatto il collegio dei docenti in modalità telematica e lei era regolarmen­te presente. Cosa succederà adesso? Come da normativa, a decorrere dal quinto giorno di assenza ingiustifi­cata, il rapporto di lavoro viene sospeso». Nel caso non si mettesse in regola con le certificaz­ioni, l’insegnante non potrà più lavorare.

La maestra no pass di Campagnalt­a non è però sola, come spiega Federica Silvoni, dirigente scolastica dell’istituto comprensiv­o di Albignaseg­o nonché presidente provincial­e dell’Associazio­ne nazionale presidi: «Anche a me è successo mercoledì: una dipendente, membro del personale ausiliario, mi ha comunicato che non aveva la certificaz­ione e non ho potuto farla entrare. So inoltre che alcuni docenti sono privi di pass, qualcuno si è messo in aspettativ­a: credo che anche altri istituti sono o saranno alle prese con questa problemati­ca. Avremmo bisogno di maggiore tranquilli­tà per la ripresa in presenza delle scuole e invece avvertiamo un clima di tensione».

 ?? (Foto Lapresse) ?? Il controllo La verifica della validità del certificat­o del personale scolastico in un istituto
(Foto Lapresse) Il controllo La verifica della validità del certificat­o del personale scolastico in un istituto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy