«Rifiutava il controllo non avevo alternative Ora fa riunione in dad...»
Deve ancora suonare la prima campanella, eppure sono già comparsi i «ribelli». E se il buongiorno si vede dal mattino, allora l’annata rischia di essere complicata: nel Padovano già si registrano i primi casi di appartenenti sia al personale docente che a quello amministrativo, tecnico e ausiliario che non sono stati fatti entrare a scuola in quanto privi di Green pass causa mancata vaccinazione o assenza di tampone negativo, o magari semplicemente hanno rifiutato di mostrarlo in segno di protesta. Gli istituti hanno iniziato mercoledì a riaprire i battenti per svolgere i collegi dei docenti in presenza (dove possibile) e per completare le pratiche burocratiche (la legge impone che siano svolte in presenza) delle prese di servizio dei nuovi assunti, operazioni per le quali era richiesto il controllo del certificato verde.
Peccato che c’era chi non ce l’aveva, o che non aveva alcuna intenzione di mostrarlo anche qualora ne fosse in possesso: è il caso di una maestra (assunta a tempo indeterminato) della scuola elementare di Campagnalta, frazione di San Martino di Lupari nel Padovano, che mercoledì, a precisa richiesta degli addetti al controllo del Green pass e di Giorgio Michelazzo, preside dell’istituto comprensivo, non ha voluto esibirlo affermando che non era obbligata a farlo.
Il dirigente scolastico ha provato a farle capire che le normative vigenti parlano chiaro, ovvero che il Green pass è la conditio sine qua non per accedere nella scuola, ma la donna di mezza età non ha voluto sentire ragioni e il preside si è visto costretto a chiamare i carabinieri. Una volta arrivati sul posto i militari dell’Arma hanno identificato la maestra (che si è poi allontanata di sua spontanea volontà) e raccolto la testimonianza del preside.
«Dato che non ha esibito il Green pass non so se sia o meno vaccinata o se abbia un tampone negativo eseguito nelle 48 ore precedenti — racconta il dirigente scolastico — . La legge parla chiaro: non potevamo farla accedere a scuola. È l’unico caso riscontrato in tutto l’istituto, tra l’altro oggi (ieri, ndr), abbiamo fatto il collegio dei docenti in modalità telematica e lei era regolarmente presente. Cosa succederà adesso? Come da normativa, a decorrere dal quinto giorno di assenza ingiustificata, il rapporto di lavoro viene sospeso». Nel caso non si mettesse in regola con le certificazioni, l’insegnante non potrà più lavorare.
La maestra no pass di Campagnalta non è però sola, come spiega Federica Silvoni, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Albignasego nonché presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi: «Anche a me è successo mercoledì: una dipendente, membro del personale ausiliario, mi ha comunicato che non aveva la certificazione e non ho potuto farla entrare. So inoltre che alcuni docenti sono privi di pass, qualcuno si è messo in aspettativa: credo che anche altri istituti sono o saranno alle prese con questa problematica. Avremmo bisogno di maggiore tranquillità per la ripresa in presenza delle scuole e invece avvertiamo un clima di tensione».