Corriere di Verona

Lo trovano morto in casa sbranato dai suoi cinque cani La procura apre un’inchiesta

La prima ipotesi: deceduto per malore e azzannato per fame dopo 10 giorni

- di Nicola Cendron

Un corpo sfigurato, dilaniato dai morsi dei suoi stessi cani. Fedeli amici, compagni dei suoi ultimi anni di vita che dopo averlo vegliato per giorni ne avrebbero fatto scempio. O almeno questa è la prima ipotesi fatta dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruir­e con esattezza i fatti.

La Procura di Treviso ha aperto un’inchiesta sulla morte di un 56enne, Giovanni Prati, il cui cadavere è stato rinvenuto nel pomeriggio di ieri all’interno della sua abitazione di via del Fante, a Vittorio Veneto. Sulla salma dell’uomo sono state ritrovate delle ferite, alcune profonde, causate certamente da morsi di animali: a provocarli sarebbero stati, secondo un primo esame esterno del corpo, i tre meticci e i due boxer (tutti animali di taglia medio-grande) che vivevano con lui. Il 56enne, secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, sarebbe morto a causa di un malore (forse un infarto) una decina di giorni fa, e gli animali, senza nessuna

10

Sarebbero i giorni che separano il malore dal ritrovamen­to

Animali aggressivi I due boxer e i tre meticci di grossa taglia sono stati trovati agitati e sedati

possibilit­à di procacciar­si del cibo in altro modo, si sarebbero cibati con parte dei suoi resti. È pur vero che verranno esaminati anche altri (più cruenti) scenari.

A dare l’allarme e a portare la luce questa vicenda dalle fortissime tinte horror è stata la sorella del 56enne, preoccupat­a perché da qualche tempo non riusciva più a mettersi in contatto con lui. Negli ultimi tre giorni i tentativi di contatto erano stati più intensi ma tutte le telefonate erano andate a vuoto. Da qui la richiesta di intervento della donna ai carabinier­i della stazione di Vittorio Veneto e ai vigili del fuoco.

Una volta aperta la porta di casa, con l’aiuto dei pompieri che sono stati costretti a forzarla, la scoperta di una scena che è stata raggelante per gli stessi militari. A terra, nell’abitazione, il cadavere dell’uomo in avanzato stato di decomposiz­ione, irriconosc­ibile, e poco distante i suoi amati cani, in stato di fortissima agitazione.

Sulla vicenda la Procura di Treviso ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta per fare luce sul fatto e fugare ogni dubbio sulla tragica fine del 56enne che non aveva nessun tipo di precedente alle spalle. Nei prossimi giorni sarà svolta un’autopsia (la salma è già stata traslata nel tardo pomeriggio di ieri all’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso) che dovrà chiarire sia quando l’uomo è spirato, sia le effettive cause del decesso.

I cani, tutti in buono stato di salute ma dal temperamen­to fortemente aggressivo (tanto che è stato necessario procedere alla loro sedazione per poterli portare via), sono stati affidati ai volontari dell’Enpa che dovranno ora occuparsen­e. La villetta in cui Giovanni Prati viveva è stata trovava nel più totale abbandono, con sporcizia ovunque, disordine e uno stato di degrado totale: l’uomo aveva sofferto in passato di problemi di tossicodip­endenza che lo avevano portato a condurre una vita ritirata, quasi da clochard.

L’abitazione singola in cui il 56enne viveva aveva sul retro una piccola porta da cui i cani potevano uscire liberament­e a fare i propri bisogni per poi rientrare in casa, a vegliare il padrone che era però morto. Nessuno dei vicini di casa si era reso conto di quanto era avvenuto e neppure della tragedia che si era consumata a loro insaputa. Un caso, quello di Giovanni Prati, che non era mai stato seguito (e tantomeno segnalato) dai servizi sociali del Comune di Vittorio Veneto.

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Sopra un boxer, la vittima ne possedeva due Sotto, i vigili del fuoco sono intervenut­i con i carabinier­i
Cani e soccorsi Sopra un boxer, la vittima ne possedeva due Sotto, i vigili del fuoco sono intervenut­i con i carabinier­i

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