De’ Longhi ingaggia Brad Pitt per gli spot sulle macchine da caffè
Per naturale e quasi scontata associazione di idee si può pensare che, dopo anni di George Clooney che assapora ovunque tazzine di Nespresso, alla fine anche De’ Longhi si sia deciso ad affidare la sua nuova campagna di comunicazione ad un totem del grande schermo ingaggiando Brad Pitt. Da ieri, perciò, a cominciare dai siti dei grandi quotidiani agli spot pomeridiani dei network televisivi, è stato possibile apprendere le abitudini di acquisto dell’attore americano, disposto a cavalcare per chilometri la sua moto, al punto di doversi fermare per un rifornimento, pur di raggiungere un locale speciale per il caffè tostato in chicchi e poi correre a casa con il suo sacchetto. Qui, in un luminoso salotto con vetrate sul mare, ad attenderlo c’è una superautomatica accesa prima di partire, dunque ben calda, che in pochi attimi gli produce un denso filo di espresso. In tazzina di vetro, così da poter considerare il generoso spessore di schiuma. «Perfetto», dice soltanto Pitt, in una compiaciuta estasi. Niente donne fascinose e furbe a sottrargli dalle mani la tazza, come accadeva al collega del Nespresso. Solo un clima di raccoglimento e di quiete al crepuscolo resa possibile dalla magìa di una macchinetta Made in Treviso. Città in cui, pare, Pitt non abbia mai messo piede, essendo il contratto stato firmato altrove. Un contratto di cui del resto si sa ben poco, a parte il fatto di riguardare soltanto il marchio De’ Longhi e non altri in portafoglio al gruppo veneto. L’iniziativa pubblicitaria, inoltre, non si ferma solo al video, affidato ovviamente anche ai canali social. Ampi spazi sono stati acquistati sulla carta stampata, includendo i magazine di lifestyle, e centinaia di metri quadrati sulle superfici pubbliche delle città per adeguate affissioni. La campagna è curata dal regista di «La La Land», Damien Chazelle, e collaborano altri due premi Oscar quali il direttore della fotografia Linus Sandgren e l’autore delle musiche Justin Hurwitz, oltre al fotografo Lachlan Bailey. «Brad Pitt – sottolinea l’amministratore delegato della casa trevigiana, Massimo Garavaglia ci è sembrato l’ambassador perfetto per raccontare De’ Longhi al mondo. Incarna alla perfezione lo spirito dell’azienda, internazionale e coraggiosa, e al contempo elegantemente discreta». Va detto che tutto questo rientra in un piano industriale che prevede investimenti sostanziosi nella comunicazione e che cade in un momento in cui i conti del piccolo elettrodomestico in riva al Sile conoscono progressioni del tutto inedite, senza dubbio favorite dalle nuove attenzioni alla casa sorte con il lungo confinamento imposto dal Covid. La relazione semestrale approvata dal Consiglio di amministrazione lo scorso luglio marca infatti ricavi per 1.431,8 milioni, in crescita del 59,7% sullo stesso periodo 2020, ed un utile netto di 180,8 milioni (+319,5%).
Garavaglia Brad Pitt ci è sembrato l’ambassador perfetto per raccontare De’ Longhi al mondo: incarna lo spirito dell’azienda