Corriere di Verona

«Mercato difficile, l’Hellas si è mosso bene»

Il procurator­e Andrea D’Amico «legge» il sistema: «Sempre più dura per le medio-piccole»

- Lorenzo Fabiano

«Con pochi soldi in circolazio­ne, è stato un mercato di sofferenze, contraddis­tinto da uscite eccellenti e valzer di allenatori». Dalle colline del Custoza non ci gira intorno Andrea D’Amico, da oltre trent’anni sulla breccia, uno dei procurator­i più autorevoli del calcio italiano.

Secondo lei chi si è mosso meglio?

«Per come era messa, l’Inter ha agito molto bene. Ha venduto bene Hakimi e Lukaku, ha liquidato un allenatore vincente come Conte; sono arrivati giocatori importanti come Dzeko e Correa, e un allenatore come Inzaghi, bravo e intelligen­te».

E poi?

« Anche il Milan si è mosso bene. Ha rimpiazzat­o Donnarumma con Maignan, Giroud è un ottimo acquisto. La Juve ha perso Ronaldo, ma il rischio era vederselo andare via tra un anno a parametro zero. Con la sua cessione, tra quanto ha incassato e quanto ha risparmiat­o di ingaggio, ha alleggerit­o i conti».

Come valuta il mercato del Verona?

«Per le risorse a disposizio­ne, direi discreto. Ha riscattato Ilic, che è giovane ed è un buon giocatore. Lo scorso anno con le cessioni di Kumbulla, Rrahmani e Amrabat il Verona è stata la società che meglio ha ottimizzat­o le cessioni in era Covid».

Il mercato si è chiuso con la cessione di Zaccagni e l’arrivo d Caprari: sorpreso?

«In realtà mi aspettavo che Zaccagni sarebbe andato via. Quando un giocatore arriva a scadenza, se non rinnova non lo trattieni. Il Verona non aveva scelta: tra un anno Zaccagni sarebbe partito a parametro zero. Se non hai abbastanza forza per trattenerl­i, certi giocatori qualcuno che gli offre di più lo troveranno sempre. Va così».

E della suggestion­e Ribery, che cosa ne pensa?

«Va per 39 anni... Certo, è stato un grande campione, però credo che bisognerà valutare tante cose».

Hellas, inizio di campionato in salita e ora bisogna cominciare a far punti.

«Col Sassuolo il Verona è stato sfortunato, perdere con l’Inter ci sta. Ora devono fare punti altrimenti il rischio è quello di farsi prendere dalle insicurezz­e».

Della vicenda Chievo che idea si è fatto?

«Mi rattrista vedere come sia passata in silenzio in città. Il Chievo ha dato molto a Verona, garantendo alla città una squadra in serie A per molti anni, anche quando il Verona faceva fatica».

Come si può collocare la serie A rispetto alle altre leghe europee?

«A parte la Premier, gli altri non se la passano meglio. Il sistema è tale che con il meccanismo di promozioni e retrocessi­oni i rischi sono troppo alti. Se non resti in serie A, non sopravvivi».

Sempre più dura per chi non sta tra le big?

« Il sistema attuale porta ad allargare a dismisura la forbice tra grandi e piccole, andrebbe creata omogeneità con una più equa ripartizio­ne dei diritti televisivi oppure con le franchigie che garantisco­no all’imprendito­re una certa sicurezza. Le faccio una previsione…».

Prego...

«Tra qualche anno quasi tutti i club italiani saranno di proprietà straniera».

Mi aspettavo l’uscita di Zaccagni, non c’erano alternativ­e. Prendere Ribery? Va per i 39, è da valutare...

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Cessione Mattia Zaccagni nell’ultima partita con l’Hellas, contro l’Inter
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Il veronese Andrea D’Amico è uno dei procurator­i sportivi più autorevoli del calcio italiano
Agente Il veronese Andrea D’Amico è uno dei procurator­i sportivi più autorevoli del calcio italiano

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