Banca Finint acquisisce Consulia Marchi: «In Borsa entro due anni»
Conegliano accelera sui servizi private: «Ipo se si presenteranno altre occasioni»
Banca Finint chiude l’acquisizione di Consulia e punta alla Borsa: «Ci andremo tra il secondo semestre 2022 e la prima metà del 2023». Guarda già in prospettiva, Enrico Marchi, presidente della banca di Conegliano, dopo che ieri il cda della banca private milanese, a valle delle verifiche incrociate sui conti, ha accettato l’offerta vincolante presentata da Finint ad aprile. Dunque in sei mesi, dopo aver corretto in corsa il bersaglio a seguito del no di Banca Profilo, Conegliano ha chiuso l’operazione. «Siamo molto soddisfatti - dice Marchi - è un’ottima occasione per due banche complementari. Diventiamo un riferimento unico, con tutto il ventaglio dei servizi finanziari e un’ottima rete territoriale con grandi potenzialità».
Un progetto che vale in entrambe le direzioni. Per Finint, attiva nella finanza più evoluta, dalle cartolarizzazioni ai minibond, e come banca corporate, l’acquisizione di Consulia significa aggiungere l’altro pezzo di servizio al mondo degli imprenditori, la gestione dei loro patrimoni privati, oltre a tutti i servizi bancari tradizionali, anche on-line. Ma in senso inverso, i 51 uffici territoriali di Consulia con 157 consulenti, potranno offrire ai clienti anche i servizi di finanza e consulenza per l’impresa, ad esempio su fusioni e acquisizioni, e le occasioni d’investimento, dai fondi d’investimento ai club deal, creati da Finint.
L’esito finale è un gruppo bancario da 470 dipendenti, 6,5 miliardi di euro di masse in gestione e 80 milioni di euro l’anno di margine d’intermediazione. «Pronta a ottobre la richiesta di autorizzazione per Banca d’Italia, se tutto andrà bene il closing potrebbe esserci già a febbraio. Ma intanto partono già i cantieri per l’integrazione», dice il presidente, che non svela il valore dell’operazione, con cui Conegliano compra Consulia, parte in contanti e parte in azioni Banca Finint, di cui i venditori deterranno a fine operazione l’11,5%.
In un’operazione che ha l’effetto di dare a Marchi nuovi soci in Finint: l’obiettivo non era quello, fa capire lui, «ma un progetto per crescere. Poi uno dei suoi elementi è la quotazione, che permetterà di rendere liquide le azioni Banca Finint, dando la possibilità ai soci di Consulia di fare le loro scelte. Non abbiamo per altro bisogno di soldi: sceglieremo il momento dell’Ipo sulla base delle occasioni per ulteriori acquisizioni, con una operazione in aumento di capitale che ci dia le risorse».
Una linea che non segna una frenata sull’idea della Borsa delineata a novembre 2020, quando Marchi aveva fatto intravedere il programma che si sta ora concretizzando, ma che ne precisa i contorni: «Lo scorso anno abbiamo fuso quattro aziende in Banca Finint, per offrire al mercato una struttura più leggibile in vista della quotazione. E di qui a febbraio siamo impegnati in questa operazione e nei cantieri d’integrazione. Nel frattempo ci guardiamo in giro e, completato tutto questo e sperando che la situazione post-Covid diventi più favorevole, se troveremo ulteriori occasioni, tali da spingerci a richiedere al mercato i fondi per andare avanti, ci quoteremo. Non penso a un ingresso in Borsa per monetizzare una cessione di quote». L’idea resta di trovare opportunità per crescere più rapidamente, ad esempio estendendo le reti di gestori o acquisendo Sgr, Sim o team impegnati sulle cartolarizzazioni. «Penso a un’acquisizione con valore tra 50 e 100 milioni sostiene il presidente -. Abbiamo ben presente la direzione di marcia; poi molto dipenderà dalle opportunità concrete». Schema da cui discendono anche i tempi già dettati.
E si vedranno anche strada facendo i dettagli d’integrazione di Consulia. «Per il momento resta una società separata dice Marchi -. Stiamo ragionando sulla soluzione migliore a medio-lungo termine». Ragionamenti aperti anche sull’opportunità di mantenere il marchio; mentre una cosa è già definita sul management: «Rimarrà di sicuro al suo posto». Infine, su eventuali ingressi dei soci di Consulia nei cda di Banca Finint, Marchi spiega: «Il nostro statuto prevede già l’opportunità del voto di lista».