Raimondi, un Settebello targato Tokyo
Ieri argento e bronzo per il campione di Zimella: Paralimpiade con sette medaglie
Settebello. Cioè sette volte sul podio. Due ori, tre argenti, due bronzi e Tokyo illumina le bracciate di Stefano Raimondi. Veronese di Bonaldo di Zimella, classe ’98, studi in scienze motorie, Raimondi ha graffiato altre due volte, ieri, alle Paralimpiadi giapponesi: secondo nei 200 misti, poi il terzo posto con la 4x100 mista, nuotando a rana la seconda frazione.
«Saluto i miei fratelli, gli amici, i cugini e ringrazio le mie società, la Verona Swimming Team e la Leo Sport, per aver realizzato questo mio sogno», così Stefano dall’Oriente, addosso l’accappatoio e una serie di medaglie che ne impongono classe e istinto sulla vetrina mondiale. Al Centro federale «Alberto Castagnetti», in città, Raimondi lavora sodo da tempo, di fianco a esempi preclari e campioni in fioritura. «Mi ispiro a Federica Pellegrini, la guardavo in tv, e al mio compagno d’allenamento Thomas Ceccon», queste le sue parole prima di Tokyo, citando la Divina e quel talento vicentino, Ceccon,
Paralimpiadi
Il veronese Stefano Raimondi ha conquistato sette medaglie nel nuoto
sbocciato proprio agli ultimi Giochi. Loro e poi, tra le corsie di via Galliano, anche Xenia Palazzo, l’altra veronese ch’esce dalla vasca paralimpica con le spalle larghissime: oro nei 4x100 stile libero, argento nei 200 misti e bronzo nei 400 e nei 50 sl, un’altra stella brillata all’Aquatics Centre, che ieri ha chiuso la rassegna delle gare in vasca. Dietro Raimondi ci sono gli allenatori Marcello Rigamonti e Alberto Burlina, veri punti di riferimento.
«Lo sport per me è un simbolo di rinascita, avendomi permesso di tornare a camminare dopo l’incidente in moto del 2013 — ha raccontato spesso Stefano, ch’è stato anche un appassionato calciatore — in acqua mi ci hanno messo i genitori, Umberto e Maristea: prima l’agonismo e poi l’incidente, e da lì ho intrapreso il percorso paralimpico». Rapido inventario della valigia di rientro da Tokyo: oro nei 100 rana e nei 100 dorso, argento nei 200 misti, nei 100 dorso e nei 100 farfalla, bronzo nei 100 stile libero e nella staffetta mista. L’apice, fin qui, per un ragazzo che tra i momenti più belli ricorda sempre «l’inaspettata vittoria dei 50 stile libero ai Mondiali di Londra 2019». Un’impennata, quella, preceduta dall’oro nei 100 rana e l’argento nei 100 stile agli Europei 2018, a Dublino. Il nuoto dopo il tour de force a Tokyo? Già prima della trasferta paralimpica, Raimondi, era stato chiaro: un po’ di riposo, intanto, poi si programmerà. A lungo termine, invece, l’idea base è «rimanere nello sport come preparatore».